Pastorale Giovanile

Follie di Capodanno…

“Follie di capodanno”

In tanti probabilmente si saranno interrogati guardando la locandina della proposta avanzata dall’equipe di pastorale giovanile guidata da don Paolo, don Nello e don Antonio e soffermandosi, in modo particolare, sull’espressione “follie di capodanno”. Davvero sembrava tale, considerando i lunghi giri che si è soliti fare alla vigilia dell’anno nuovo per fare gli auguri a parenti ed amici, i ripetuti brindisi e soprattutto l’abbondante cenone tradizionale consumato in famiglia. In effetti, chi di noi ha deciso di accettare la sfida ha dovuto puntare la sveglia ad un orario “insolito” (le 4 del mattino), vestirsi, imbottirsi di tutto punto e uscire nel cuore della notte per incontrarsi a Seiano alle 5 con gli altri partecipanti.
Arrivati lì, pochi, veloci sguardi per capire chi era riuscito a vincere la stanchezza e si parte: direzione Santa Maria del Castello, dove arriviamo alle 6, accolti dal rintocco delle campane. È qui, dove lasciamo le auto, che ci rendiamo conto che eravamo tanti – molto più di quelli che credevamo – ad aver deciso di andare a vedere il primo sole del nuovo anno.
Il sentiero inizialmente è piano ed ampio: si intravede, nonostante il buio, alla nostra sinistra il panorama bellissimo che avremmo visto di lì a poco. Poco dopo, la strada diventa più impervia e si stringe: si procede in fila indiana, ciascuno con la propria torcia puntata davanti a sé.
Dopo alcune brevi pause e un’ora di cammino in cui vediamo aumentare gradualmente la luce intorno a noi, arriviamo a Monte Comune alle 7.15. È una distesa pianeggiante, con una vista mozzafiato sul Monte Faito e su Positano e con una croce che si staglia su questo fantastico panorama. Siamo parecchio infreddoliti poiché un vento freddo soffia forte contro di noi e ci mette a dura prova. Dopo aver visto la “croce dei due Golfi”, ci sediamo sull’erba in attesa che sorga il sole alle 7.27; alcune nubi, tuttavia, prolungano la nostra attesa, oscurando il sole.
Grande è la nostra meraviglia alla comparsa dei primi raggi che oltrepassano le nubi e ci abbagliano: lo scenario che si staglia dinanzi a noi, di gran lunga superiore alle aspettative, accresce l’emozione del momento. Insieme allo spettacolo dell’alba, ciò che ci rinfranca è il calore che i raggi del sole ci donano facendoci dimenticare del freddo patito durante la notte.
Come don Antonio ci dice quando il sole è ormai sorto in alto e sprizza energia, un nuovo anno è nato con l’alba che ha illuminato le tenebre della notte: una nuova creatura che abbiamo il compito di custodire e far crescere dentro di noi lasciandoci guidare dagli insegnamenti che Gesù ci ha affidato.
Molto spesso sono proprio le esperienze più folli a rivelarsi le più sorprendenti!

di Annalisa Malafronte
Parrocchia Maria Rifugio dei Peccatori – Salette