Servizio Pastorale per la Famiglia, Servizio Pastorale Giovanile

“AMARSì”: un’occasione da non sprecare!

Dal 17 al 19 gennaio scorso si è tenuto presso la “Casa di spiritualità Armida Barelli” in Alberi il primo weekend diocesano dedicato ai fidanzati.

La proposta, frutto della collaborazione tra il Servizio di Pastorale per  Famiglia e la Pastorale Giovanile, fortemente incoraggiata dal nostro vescovo Mons. Alfano, mira ad iniziare un cammino di accompagnamento per i fidanzati che desiderano crescere nell’amore reciproco.
Abbiamo deciso di partire da un ritiro i cui contenuti potessero essere accessibili a tutte le coppie, prescindendo dal tempo di fidanzamento che li univa.

Il “sogno” è quello non solo di ripetere esperienze preziose come questa, ma anche di proporne nuove che, tutte insieme, possano offrire ai fidanzati possibilità importanti di formazione, preghiera, riflessione e condivisione nel tempo del discernimento fino al matrimonio.

In questa esperienza abbiamo invitato Roberto Reis (psicologo e moderatore familiare) e Claudia Viola (psicoterapeuta) sposi e fondatori dell’a.p.s. “Amati per amare” perché ci guidassero nel primo passo.

Nel ringraziarli di cuore per essersi messi al servizio della nostra diocesi e per l’amore che spendono per i fidanzati e le famiglie in giro per l’Italia intera, vi lasciamo la testimonianza di Salvatore e Luisa, coppia di fidanzati della nostra diocesi, che certamente saprà meglio trasmettevi tutta la Bellezza e l’Amore vissuto in questi giorni.

Equipe Servizio di Pastorale per la Famiglia

 

“Amati per amare”. Sono state queste le parole che ci hanno accompagnato durante il weekend per fidanzati ad Alberi; tre semplici parole che racchiudono tutto  il senso di questa esperienza.

Oltre ad essere il nome dell’associazione creata da Claudia e Roberto, che ci hanno guidati nella due giorni, questa frase, ad un primo sguardo scontata e banale, è invece una verità forte che abbiamo riscoperto grazie a questa occasione.

Ad essere sinceri, quando abbiamo saputo del ritiro non ne siamo stati subito entusiasti sebbene intuivamo potesse essere un qualcosa di bello.

Molti erano i nostri dubbi: il tempo che sembra non essere mai abbastanza nel caos della vita quotidiana; le tante preoccupazioni per il lavoro, lo studio e i nostri progetti; l’aver vissuto per molti anni, da animatori di azione cattolica, tante esperienze spirituali che ci hanno arricchito a tal punto che si è tentati di pensare che c’è ben poco da scoprire ancora.

Alla fine però abbiamo percepito che dietro quei post su Facebook e i messaggi d’invito c’era qualcosa in più di un semplice evento, un’occasione di crescita nella fede e nella coppia, un dono che per fortuna non abbiamo sprecato!

Così ci siamo ritrovati a condividere questo momento insieme ad altre dodici coppie che rappresentavano un po’ tutte le fasi del fidanzamento. C’era chi era fidanzato da dodici anni, chi da pochi mesi, chi prossimo al matrimonio e chi ancora non ci pensava. Ogni coppia con la propria storia, chiamata lì a guardarsi con più calma e nel profondo per comprendere l’importanza di sentirsi amati per essere capaci di amare veramente.

Grazie alle testimonianze di Claudia e Roberto sulle gioie e difficoltà vissute prima nel fidanzamento e poi nel matrimonio, abbiamo capito la necessità di curare la nostra autostima e individualità, cosicché nella coppia nessuno sia costretto a sobbarcarsi il peso dell’altro ma vi sia un “equilibrio” fatto di confronto e accoglienza.

Attraverso il gioco e la riflessione abbiamo fatto esperienza del “confine” che permette di custodire “quello spazio sacro dentro ognuno di noi che è terreno solo di Dio” e che fa sì che le crepe delle nostre vite passate non siano proiettate nella nostra vita presente e futura, nei litigi e in ogni momento difficile che inevitabilmente vivremo.

Abbiamo fatto i conti con i nostri limiti e, attraverso la Parola, la preghiera e le dinamiche esperienziali abbiamo riscoperto l’amore di Dio al di là di essi, insegnandoci che l’Amore non si ferma, non ha argini e non si può contenere perché esso è gratuito, accogliente, umile e totale.

Ed è questo il modello al quale noi vogliamo ispirarci, vogliamo fare nostro e sul quale intendiamo progettare il nostro futuro.

Nelle condivisioni e nei momenti di relax ci siamo confrontati con le altre coppie, con storie diverse dalla nostra ed ognuna di esse ci ha insegnato qualcosa di nuovo di cui faremo tesoro.

Quest’esperienza, dunque, è stata per noi un’opportunità per fermarci e dedicarci del tempo in maniera differente dal solito; un momento di “silenzio” rigenerativo in cui riflettere su cose che molto spesso si danno per scontate  rischiando di far cadere il rapporto in un’abitualità deleteria.

Un momento importante per guardarsi negli occhi con uno sguardo profondo che non sempre riusciamo a scambiarci e che è poi lo stesso che ci dedica Dio.

Quello che più di ogni altra cosa ci portiamo via da questo ritiro è, infatti, la consapevolezza che nella nostra storia non siamo soli, ma che in essa la costante è la presenza di Dio che ci è accanto per custodire e far crescere il nostro amore. Una consapevolezza che non dovremo, però, mai dare per scontata ma  desiderare con intensità e cercare continuamente.

Per tutto questo siamo felici di non aver dato ascolto alle nostre incertezze e di aver preso parte a questa esperienza che è stata per noi un momento di Grazia, di cui avevamo bisogno, e che sicuramente ci aiuterà nel continuare a costruire la nostra vita.

Nel ringraziare chi ci ha dato la possibilità di viverla, speriamo che sia una proposta  che possa ripetersi e continuare in un percorso di crescita umana e che sia accolta da tante altre coppie.

Le occasioni belle non vanno sprecate e “AmarSì”è sicuramente una di queste! 

Salvatore e Luisa