Aperte le porte della chiesa Gesù Redentore: i “Pontonesi” tra emozione e festa

Sabato 6 ottobre sono state aperte le porte della nuova chiesa Gesù Redentore in Sant’Antonio Abate zona del Pontone. Un vero e proprio sogno realizzato.

Correva l’anno 2012, precisamente il 22 luglio, quando la prima pietra è stata posata sul terreno che avrebbe poi ospitato il progetto dell’architetto Sicignano. Don Luigi Elefante, parroco della comunità del “Pontone”, ha sempre avuto fiducia e ha sempre pregato con tenacia e forza, insieme a tanti collaboratori, affinché tale progetto venisse portato a termine il prima possibile.

“Ricordo ancora le parole di don Luigi che ci dava coraggio e speranza. L’arma per aprire la Chiesa è il Rosario – afferma Nunzia Longobardi, una delle animatrici della parrocchia – Nel mese di giugno quando si era più o meno pronti all’apertura, con tutti i collaboratori guidati dal nostro parroco ed anche invitati dal Vescovo, abbiamo deciso di sollecitare, invitare ed entusiasmare le persone del “Pontone” che purtroppo non ci credevano più”.

I giovani, i collaboratori, i responsabili parrocchiali, nel mese di Settembre, con l’aiuto di alcuni sacerdoti sono entrati nelle case delle persone con dei centri di ascolto così da prepararsi spiritualmente al grande evento. La preghiera, ha aiutato loro ad attendere l’apertura con più entusiasmo ed ansia positiva. I risultati della vera fede si sono visti nei giorni prima dell’evento tanto atteso. L’emozione sul volto di tutti era visibile, dalle semplici pulizie agli allestimenti per accogliere il Vescovo e le tante persone che ci hanno raggiunto.

“Abbiamo visto i “Pontonesi” in vita perché finalmente l’opera era finita”.

Il 6 ottobre verrà sempre ricordato per quanto amore, dedizione e preghiera, era visibile nel piazzale dinanzi la chiesa. Occhi lucidi, entusiasti e pieni di attesa nell’ammirare la nuova struttura che da quel momento in poi li avrebbe accolti nei giorni a seguire.

“Questo è un giorno consacrato al Signore, questo è un giorno di festa per tutto il popolo – afferma mons. Alfano durante l’omelia – La nostra fede cresce man mano che Lo ascoltiamo, non può essere una fede che ci tocca in superficie. Deve essere una fede che deve entrare bel tessuto quotidiano, nei rapporti della nostra esistenza. Questa fede, ha detto Gesù a Pietro, è la base è la pietra su cui Lui costruisce la Chiesa. Noi ce l’abbiamo messa tutta, ma è Lui che costruisce la Chiesa, e solo riconoscendolo come fondamento della nostra esistenza contribuiamo all’edificazione di una Chiesa”.

Centinaia e centinaia di persone erano presenti durante la cerimonia di Dedicazione della Chiesa parrocchiale e Consacrazione dell’Altare. I cuori erano rivolti a quell’altare, a Gesù che stava dando il benvenuto a tutti i “Pontonesi” pronti a vivere una nuova esperienza di fede in una nuova casa, sempre più forte, sempre più viva di Lui. Ed è con queste ultime parole che i giovani commentano e descrivono un pomeriggio pieno d’amore, entusiasmo e condivisione: “Abbiamo una casa, finalmente è la nostra!”

di Clemente Donadio