Assemblea CEI: dal Diario di don Franco 14 novembre

Roma, Collegio Capranica 14 novembre 2018   Ore 23.00

Stasera si è fatto un po’ tardi, a causa della riunione nel dopo cena con la Commissione episcopale per la carità e la salute. Ma non posso chiudere la giornata senza un breve resoconto di quanto accaduto oggi nell’Aula del Sinodo in Vaticano, dove abbiamo vissuto una giornata che il Presidente card. Bassetti ha definito storica per la CEI e per tutta la Chiesa italiana. Abbiamo infatti finalmente approvato la traduzione italiana della terza edizione del Messale Romano. Passerà ancora del tempo prima che il nuovo testo giunga nelle nostre comunità, perché ora aspettiamo la necessaria “confirmatio” da parte della Congregazione vaticana per il Culto Divino, ma il passo decisivo lo abbiamo fatto. Non è stato affatto facile. Infatti la discussione si è riaccesa sugli emendamenti proposti e poi ammessi alla votazione dell’assemblea, prima del voto finale su tutto il testo. In modo particolare sono riemerse le due anime, che già negli anni passati si erano confrontate, riguardo alle possibili traduzioni del Padre Nostro. Messi dinanzi a una scelta per nulla facile, che doveva considerare aspetti esegetici, teologici, linguistici e pastorali, ci siamo trovati dinanzi a un bivio che ci ha diviso in due gruppi, addirittura con lo stesso numero di voti. Per il regolamento vigente, la proposta del cambiamento non è passata per cui resta la petizione così come la si trova nell’ultima traduzione ufficiale della Bibbia CEI già accolta dai lezionari in uso. Una opportuna catechesi aiuterà certamente le comunità cristiane e tutto il Popolo di Dio a comprendere l’esatto significato della richiesta che facciamo al Padre di non essere lasciati soli, quando stiamo per cedere alla tentazione e quando vi siamo già dentro. Veramente la “lex orandi” (legge della preghiera) è “lex credendi” (legge della fede)!

Domani mattina l’ultima seduta, per vari adempimenti che ancora ci aspettano, soprattutto per ascoltare le sintesi dei gruppi di studio e i risultati degli interessanti laboratori che ci hanno visto nella seconda parte della mattinata di oggi ancora impegnati nella ricerca di possibili proposte per una riforma liturgica da rilanciare con decisione ed entusiasmo ovunque. Sarà il nostro modo di rispondere alle difficoltà del tempo presente, offrendo l’opportunità di incontrare il Signore e di gustare la bellezza della sua presenza così come nella Liturgia possiamo farne esperienza. Il santo Papa Paolo VI, canonizzato appena un mese fa, ci aiuti in questa delicatissima e preziosissima impresa missionaria secondo lo stile e i contenuti che egli ci ha testimoniato nella sua vita di pastore appassionato e fermo, intelligente e creativo, aperto alle novità dello Spirito e attento alle esigenze culturali dei tempi moderni di cui è stato autorevolissimo interprete. Da lui possiamo tutti imparare ad amare e servire la Chiesa, anche soffrendo per essa pur di vederla trasfigurata e santa in attesa di partecipare, insieme agli angeli e ai santi, alla liturgia celeste!