Quando il nostro parroco don Francesco ha chiesto a me in qualità di Segretario di preparare un invito per il Consiglio Pastorale Parrocchiale per:
Assemblea parrocchiale
“La gioia del Vangelo nella Compagnia degli Uomini”
Luogo: salone del Centro Catechistico Parrocchiale
qualcuno ha subito replicato “Cosa è un’assemblea parrocchiale?”.
Racconto cosa è stata per noi:
La nostra Assemblea parrocchiale si è tenuta a valle del Convegno Pastorale Diocesano “La gioia del Vangelo nella Compagnia degli Uomini” del 18-19 ottobre scorsi (v. l’articolo relativo), ha visto riempirsi il salone del Centro Catechistico Parrocchiale con i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale e delle congregazioni religiose a Meta; la partecipazione pressoché compatta di catechiste per la preparazione a Prima Comunione, Battesimo e Cresima; animatori dei settori ragazzi, giovanissimi e giovani; operatori di Centro di Ascolto, Caritas, mensa inter-parrocchiale e Pastorale della Salute; rappresentanti delle due Arciconfraternite; comunità Neo-Catecumenali ed Azione Cattolica; ministranti, animatori della liturgia o a servizio delle Cappelle rionali di Meta; ovviamente, il “popolo di Dio”, attraverso la presenza di membri della comunità parrocchiale di Meta.
Per introdurre l’Assemblea, sono stati proposti due video tratti dal lungo intervento del prof. Massimo Cacciari alla prima giornata del Convegno Pastorale Diocesano. Per brevità, cito solamente due degli aspetti distintivi la persona tra le persone contemporanee: accoglienza e relazione (negazione dell’individualismo), aspetti che il filosofo Cacciari, da laico, ritiene come fondanti ed irrinunciabili per dare una risposta concreta e costruttiva alla domanda-tema “Chi è l’uomo oggi?”.
Successivamente, in un silenzio, non sonnacchioso per l’ora serale, ma invece vigile per l’ascolto e l’attenzione, hanno riferito alla Assemblea i sei delegati della parrocchia di Meta al citato Convegno per i sei “luoghi”: io stesso per “ambiente”, Gelsomina per “cultura”, Maria Laura per “dolore e solitudine”, Raffaele per “festa”, Ciccio per “lavoro”, Camillo per “mondo digitale” (per dettagli, v. l’articolo parallelo sul Convegno).
Ognuno dei sei delegati, pur parlando brevemente e senza doti oratorie, è stato salutato da un applauso: se il primo è scaturito – io penso – non richiesto e “per dovere”, mi sento di dire che poi gli altri applausi sono stati, da parte dell’Assemblea, sempre più un segno di adesione ed attenzione, una volontà di crescere nella speranza cristiana e di camminare comunitariamente.
Nella fase di dibattito a seguire, pochi ma concreti interventi.
La questione, oggi rilevante, domani drammatica, delle dipendenze, richiamata nel “luogo dolore e solitudine” del citato Convegno, ha scosso di più i presenti. è stato chiesto alla parrocchia di “trovare e formare persone che possano più efficacemente, nei luoghi e con gli strumenti adatti, portare informazione, testimonianza e supporto per combattere le dipendenze, soprattutto per i nostri adolescenti”.
Inoltre, sono stati proposti all’attenzione della parrocchia, ma da riportare anche alla Chiesa Diocesana, altri “luoghi” per la riflessione ed il lavoro pastorale: scuola, tempo libero, sport.
Si è colta l’occasione per aggiornare la comunità tutta sull’arrivo delle terza famiglia siriana il prossimo 27 novembre, sui lavori del campanile che inizieranno subito prima o subito dopo il Natale e sui tanti interventi che il nostro centro di ascolto caritas offre per tante persone e famiglie bisognose della nostro territorio.
A conclusione, nel salutarci affettuosamente dopo la preghiera finale recitata tutti insieme e la benedizione, don Francesco ci ha invitati a tenere “stretta con noi” questa appena fatta come “esperienza di grazia”.
di Michele Miccio
