Era già da molto che il nostro gruppo di famiglie aveva un grande sogno: vivere una “vacanza spirituale” alle Dolomiti! E come canta Ligabue, sono sempre i sogni a dare forma al mondo. Così a fine agosto, noi del gruppo famiglie della comunità parrocchiale dei Colli di Fontanelle, ci siamo meravigliosamente risvegliati avvolti dallaria frizzantina di Soraga, nella Val di Fassa.
Il campo famiglie 2017 è stata, infatti, una “vacanza pensata”, con il nostro parroco don Antonino De Maio, secondo uno stile di condivisione, per stare insieme gioiosamente e godere della bellezza della natura ma soprattutto unoccasione di confronto diretto con quel Gesù in cui crediamo, per il quale ci diciamo credenti e dal cui soffio siamo stati creati.
In compagnia della parabola del Giovane ricco, ci siamo impegnati ad essere più profondi nello scoprire lautenticità del nostro vivere per metterci sui passi di quellinvito di Gesù al giovane
poi vieni e seguimi.
Una settimana formato famiglia vissuta insieme in un clima di serenità, è stata per tutti unoccasione per dedicarsi del tempo straordinario in cui le famiglie si sono incontrate e si sono confrontate, vivendo intensi momenti di preghiera e meditazione, lontane dai sostenuti ritmi di vita quotidiana ed immerse nella natura, la cui bellezza e maestosità più che mai ci ha fatto percepire il grande dono della creazione di Dio. È stata un po una ripartenza, perché è Cristo che ci offre una prospettiva nuova dalla quale reinterpretare e orientare la nostra vita nella fede e nella storia.
Lo stupore dinanzi alla grande bellezza degli scenari che si sono aperti ai nostri occhi, è stato accompagnato dalle note della Pausini nel meraviglioso testo Sorella Terra, che pochi conoscono ma che vi invitiamo ad ascoltare, ne rimarrete affascinati!
L’esperienza, ha avuto un’ ottima risposta da parte della comunità che ha partecipato numerosa e con gioia; la condivisione del viaggio ha permesso di creare, nel nostro piccolo paese, un ambiente di relazioni positive, di crescita personale e spirituale, di aggregazione spontanea, e soprattutto di inclusione dei soggetti più fragili.