Servizio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso

“Che siate una sola cosa, perché il mondo creda” Gv 17,21

Anche quest’anno i fratelli Cristiani sono chiamati a pregare per l’espressione della fede in Gesù Cristo e per l’unità di tutte le Chiese Cristiane. In un momento storico, economico e sociale, proprio come quello che viviamo ora, fortemente provato dalla pandemia e che ha reso l’uomo sempre più consapevole della sua creaturalità e della necessità di affidarsi ad un Dio creatore e misericordioso a cui affidare tutte le debolezze e sofferenze; proprio in questi attimi si capisce e comprende chi è davvero l’uomo.

E oggi più che mai il momento di preghiera che ci si appresta a vivere per l’unità dei cristiani può, da solo, apportare speranza, fiducia e consolazione a tutti i membri della società civile. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è dunque un’iniziativa ecumenica nella quale tutte le confessioni cristiane pregano insieme per il raggiungimento della piena unità, che è il volere di Cristo stesso. Tale iniziativa è nata in ambito protestante nel 1908 e nel 2008 ne è ricorso il centenario. Dal 1968, poi, il tema e i testi per la preghiera sono stati elaborati congiuntamente dalla commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, per protestanti e ortodossi, e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, per i cattolici.  Le mani tese al Padre nella preghiera, nell’invocazione del perdono e del dono dell’unità che scende dall’alto come rugiada, sono chiamate a farsi anche mani tese verso il fratello nella fede, per un dialogo della carità che è speranza per un futuro di comunione plurale delle Chiese.

“L’uomo cristiano non vive mai in se stesso: nella fede egli va fuori da se stesso in Dio, e nell’amore si muove verso il prossimo” (Lutero).

Tutti i fratelli in Cristo sono chiamati a riconoscere e vivere la verità!

E’ fondamentale che la verità “pateat, placeat, moveat”, (appaia, piaccia e attiri) perché non essa ma la carità è scopo di ogni precetto e pienezza della Legge” (Sant’Agostino).

Tutte le comunità Cristiane attraverso la preghiera comunitaria sono chiamate a rafforzare il loro ruolo di essere <<testimoni del mistero>>, in una società sempre più distratta e ossessionata dai beni materiali.

Ci sono segnali di un grande bisogno di anima come affermava il teologo evangelico Eberhard Jüngel.

L’unità visibile dei Cristiani nella preghiera esprime principi che possono valere per la vita di tutti i giorni.

Partire da ciò che unisce e non da ciò che divide e cogliere ciò che c’è di buono nell’altro. Il dialogo per la comprensione e conoscenza reciproca, restano le vie privilegiate non solo per il dialogo teologico ma per l’incontro con l’altro in parole e gesti nutriti di carità, fratellanza e amicizia.

“La verità è un incontro, un incontro tra persone. La verità non si fa in laboratorio, si fa nella vita cercando Gesù per trovarlo” (papa Francesco).

di Rita Tavella