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Di fronte allantica legge del taglione Gesù invita i discepoli a porsi in modo nuovo. Lo ricorda nel commento al Vangelo della VII Domenica del Tempo ordinario monsignor Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia. In effetti, la legge del taglione cerca di delimitare il desiderio di vendetta. Gesù non la contesta, ma offre la possibilità di andare oltre, chiedendo di non opporsi ai malvagi, rifiutare la logica negativa e rispondere al male con il bene. Quello del discepolo di Cristo, spiega il presule, è un atteggiamento paradossale : a chi lo schiaffeggia deve porgere laltra guancia, a chi gli chiede una parte del mantello deve darlo tutto.
Laltro comandamento che offre Gesù è ama il prossimo come te stesso. Allora, bisogna amare anche il nemico? Sì, dice Gesù. Anche se questo non è un sentimento che nasce spontaneo osserva mons. Alfano ma che può nascere a partire dalla preghiera. Di qui linvito: Iniziamo a pregare per chi ci fa del male, mettendoci nellottica del Padre. Dunque, non si tratta di amare solo chi ci ama. È uno stile nuovo, che non è dei supereroi, ma di tutti i discepoli di Cristo e che consiste in un rapporto nuovo che Gesù alla fine riassume così: Siate perfetti come è perfetto il Padre. Al sentire questo vengono le vertigini o si può pensare: è impossibile. In realtà, lamore del Padre smisurato ci è stato donato, nel momento in cui ne prendiamo coscienza possiamo tenere per noi questo dono che ci è fatto. Anche noi possiamo amare sempre di più fino ai i nostri nemici e al dono della vita.