Consiglio Pastorale Diocesano… il cammino prosegue!

L’Arcivescovo ha incontrato il Consiglio Pastorale Diocesano lo scorso 9 marzo, per riflettere su quanto emerso dagli appuntamenti zonali per operatori pastorali tenutisi in febbraio, così che, alla luce dell’esperienza vissuta, si possano meglio accompagnare le comunità parrocchiali nei prossimi mesi.

Le sintesi offerte dai vicari zonali su questi incontri sono state molto differenti, perché variegate e diverse sono le situazioni delle nostre zone, hanno fatto emergere anche luci ed ombre, ma il Consiglio ha comunque colto che si è trattato di un momento importante per la nostra Chiesa.

L’obiettivo delle due sere era offrire un approfondimento biblico sugli Orientamenti Pastorali, per aiutare tutta la comunità ecclesiale a comprendere e a condividere la visione di fondo della Chiesa oggi, visione che Papa Francesco continuamente ricorda a tutti i cristiani nel mondo: una Chiesa che si fa compagna di ogni uomo, raggiungendolo laddove esso è.

Anzitutto, nelle quattro zone il momento di studio con un esperto (il prof. Luigi Santopaolo per le zone 2 e 4 e il prof. sac. Gaetano Castello per le zone 1 e 3), è stato significativo, provocatorio e molto apprezzato ed ha anche avuto un’alta partecipazione: questo ha portato l’Arcivescovo a concludere subito che la formula “incontri zonali con esperti” sarà una modalità da scegliere prevalentemente in futuro, già dal prossimo anno, poiché permette di arrivare a tutti ed è entusiasmante. E’ anche vero che potevano partecipare tanti altri operatori pastorali e che qualche comunità parrocchiale è stata assente… allora, perché questi momenti siano vissuti da tutti, si dovranno individuare i motivi profondi di queste assenze, accompagnare ed aiutare le comunità, rispettando i tempi di ciascuna, ma anche stimolando e coinvolgendo. Le differenze emerse tra una zona e l’altra, inoltre, non significano incompatibilità, sono da accogliere nel confronto e devono far riflettere, sapendo che abbiamo da imparare gli uni dagli altri.

La partecipazione alla seconda sera è stata decisamente inferiore, ma il confronto, realizzato a volte con modalità diverse rispetto alle indicazioni dei vicari, è stato comunque positivo e stimolante. C’è chi si è chiesto come vivere i luoghi alla luce della Parola ascoltata, quali atteggiamenti maturare e come la comunità ecclesiale può farsi presente in tali luoghi; c’è chi ha cominciato a individuare piste di lavoro andando anche oltre l’obiettivo dell’incontro, chi ha lavorato sulle azioni (accogliere, partecipare e condividere), etc.. Fatto è che in ogni Unità Pastorale è stato manifestato il desiderio di continuare ad approfondire e di vivere iniziative comuni, come pure di entrare in dialogo con altre realtà o associazioni presenti sul territorio. Certamente dobbiamo ancora crescere tutti, i pastori per primi, e chiederci come impostare ogni momento della pastorale facendoci illuminare dalla Parola, dato che la nostra pastorale nasce ancora troppo da noi e non da un discernimento fondato sulla Parola; dobbiamo chiederci cosa il Signore sta dicendo ed offrendo oggi, con questo, alle nostre comunità.

Dall’ascolto delle sintesi e dal confronto, si è evidenziato un grosso neo: la comunicazione andava curata meglio e in anticipo! L’informazione non è un semplice atto esteriore, è partecipazione… dice quanta passione e quanto entusiasmo abbiamo e, di conseguenza, quanto siamo capaci di coinvolgere altri. Anche su questo occorre riflettere e crescere.

Altro punto di riflessione nel Consiglio è stata la scarsa partecipazione dei giovani in queste serate zonali. Di sicuro bisogna interrogarsi su come coinvolgerli e quali linguaggi usare, lasciandosi anche provocare da loro, rendendoli protagonisti e mettendosi in loro ascolto. Si chiede la collaborazione della Pastorale Giovanile per individuare come avere, nei confronti dei giovani, un’attenzione specifica, ma non settoriale, perché essi possano condividere il cammino ecclesiale ed esserne del tutto consapevoli, con una responsabilità alla pari con gli altri operatori pastorali.

Si chiarisce che nei prossimi mesi non saranno proposti altri incontri diocesani o zonali, ma sarà necessario lavorare molto nelle comunità parrocchiali perché, nell’ordinarietà del tempo quaresimale, pasquale e poi estivo, ci si impegni sempre più nella conoscenza e nella sensibilizzazione degli Orientamenti pastorali; non si tratta ancora di effettuare scelte operative: la prima preoccupazione in questi mesi dev’essere che il cammino ecclesiale sia conosciuto da tutti gli operatori pastorali, anche da quelli che non parteciperebbero mai ad altri incontri.

Il Tavolo di Curia ha già elaborato qualche sussidio in tal senso: per la catechesi dei fanciulli in Quaresima, per la Pasqua dei Giovani ed anche un sussidio sui “Luoghi” per i parroci; inoltre realizzerà alcuni Spot per la presentazione del contenuto degli Orientamenti. Dalla riflessione del Consiglio emerge la necessità di continuare la sussidiazione, suggerendo e/o fornendo semplici indicazioni per un’attenzione agli Orientamenti Pastorali nelle preghiere dei fedeli, nel Mese di Maggio, nelle Adorazioni o in altre occasioni di riflessione che ogni parrocchia si trova a vivere.

di Laura Martone