Servizio per il Sovvenire

Covid-19: i vantaggi fiscali per le donazioni fatte alla parrocchia

Il Decreto Legge n. 18/2020 (c.d. Decreto Cura Italia) ha introdotto per l’anno 2020 una agevolazione fiscale per incentivare le erogazioni liberali effettuate a favore o per il tramite di determinate entità e finalizzate esclusivamente al finanziamento di:

1) interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19

2) misure di solidarietà alimentare

Le erogazioni liberali possono essere effettuate da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti che svolgono un’attività economica (imprenditori, società, ecc.).

Tra le entità destinatarie delle erogazioni liberali sono indicati dalla norma – oltre allo Stato, regioni ed altri – anche gli enti religiosi civilmente riconosciuti (ad es.: le parrocchie) che – come le altre entità – possono utilizzare gli importi ricevuti solo per le finalità evidenziate ai numeri 1) e 2).

Misura e destinatari dell’agevolazione

Alle persone fisiche ed agli enti non commerciali spetta una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito (IRPEF) pari al 30% dell’importo della erogazione (per un importo non superiore a 30.000 euro) (ad esempio: su una donazione di 1.000 euro si beneficia di una detrazione dall’IRPEF di 300 euro).

Per i soggetti che svolgono un’attività economica la erogazione è invece deducibile dal reddito fiscale della impresa.

Come deve essere effettuata la erogazione liberale

Al fine di poter usufruire della agevolazione, l’erogazione deve essere “tracciabile” e dunque può essere effettuata dal donatore tramite:

  •  bonifico bancario
  •  bonifico postale
  •  carte di debito
  •  carte di credito
  •  carte prepagate
  •  assegni bancari e circolari

Le erogazioni in contanti non consentono dunque la fruizione della agevolazione.

Documentazione attestante il sostenimento dell’onere

Per quanto riguarda la documentazione attestante il sostenimento dell’onere, è necessario che dalla ricevuta del versamento bancario o postale effettuato dal donatore ovvero – in caso di pagamento del donatore con carta di credito, carta di debito o carta prepagata – dall’estratto conto della società che gestisce tali carte, sia possibile individuare:

il soggetto beneficiario dell’erogazione liberale

il carattere di liberalità del pagamento e che lo stesso sia finalizzato a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Nel caso di assegni bancari e circolari nonché nell’ipotesi in cui dalla ricevuta del versamento bancario o postale o dall’estratto conto della società che gestisce le carte non sia possibile individuare gli elementi sopra evidenziati è da ritenere che, in questi casi, possa rendersi applicabile la procedura prevista dall’Agenzia delle Entrate per donazioni analoghe previste da altre norme.

Pertanto, il donatore dovrà essere in possesso della ricevuta rilasciata a suo favore dall’ente religioso (quindi ad es.: dalla parrocchia) dalla quale risultino, oltre al beneficiario:

Il donante

la modalità di pagamento utilizzata

il carattere di liberalità del pagamento e che lo stesso sia finalizzato a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 ovvero a finanziare misure di solidarietà alimentare.