Dal diario di don Franco: Assemblea CEI, Roma 23 maggio 2019

Roma 23 maggio 2019 Ore 14:30

Sono sul treno, appena partito per Napoli. Non mi è stato possibile ieri sera scrivere la pagina di diario a causa dell’incontro con i vescovi che hanno alunni al Collegio Capranica, dove abitualmente risiedo quando vengo a Roma, e con quelli che come me sono stati alunni negli anni della formazione teologica. Un appuntamento al quale non ho mai mancato negli anni del mio servizio episcopale, per gratitudine verso la comunità che mi ha aiutato a dare una dimensione più ecclesiale e universale al mio sacerdozio! Il confronto con i confratelli è sempre interessante, pieno di stimoli. Così quello con il rettore e gli alunni che oggi vivono l’esperienza della formazione in questa comunità che tanto bene ha fatto e continua a fare alla Chiesa e alla società!

La giornata di ieri intanto è stata segnata dai gruppi di studio, che hanno occupato l’intera mattinata. Introdotti dalla testimonianza di un missionario (nel nostro gruppo c’era un laico associato all’operazione Mato Grosso, che è stato molti anni in Ecuador), ci siamo confrontati a lungo a partire dalle tante esperienze di ognuno, domandandoci soprattutto come aiutare le nostre comunità ecclesiali a far entrare nella pastorale ordinaria la dimensione missionaria, per una spiritualità attenta alle esigenze dell’uomo contemporaneo, che in ogni parte del mondo non può vivere in pienezza senza la novità di Cristo e la freschezza straordinaria del Vangelo!

Nel pomeriggio invece, quando siamo ritornati tutti in assemblea plenaria nell’aula del Sinodo abbiamo ascoltato, tramite video, una testimonianza che in un silenzio intensissimo ha raggelato gli animi di tutti: era il racconto di una donna che dopo quarant’anni è riuscita a parlare delle violenze subite da adolescente a causa di un giovane sacerdote nella parrocchia da lei. Non sono riuscito a trattenere le lacrime, mentre sentivo il mio cuore di pastore profondamente ferito, pieno di vergogna e di umiliazione, per la responsabilità grave che tutti sentiamo e dobbiamo maggiormente condividere. Le linee guide sugli abusi dei minori e delle persone vulnerabili ci sono state presentate nei dettagli, prima nelle finalità e poi nei vari ambiti in cui andranno a incidere, soprattutto nell’opera di prevenzione alla quale siamo chiamati come comunità diocesane, parrocchiali, associazioni, scuole cattoliche e altre istituzioni interessate all’educazione dei ragazzi. Dopo l’approvazione di questa mattina, saranno recepiti i suggerimenti che sono venuti da diversi vescovi e poi diverranno operative in ogni Chiesa diocesana. Anche noi dovremo provvedere a svolgere questo servizio, assai importante e delicato, per il bene di tutti coloro che a causa dell’età o delle particolari condizioni di fragilità potrebbero essere coinvolti. Cosa dire? L’occasione è preziosa e forse unica per una conversione radicale della Chiesa, specie dei suoi ministri, perché non si nasconda mai più una piaga così mostruosa e ci si incammini tutti insieme in modo deciso verso la santità!

La Concelebrazione di questa mattina nella Basilica di San Pietro ha rappresentato il momento culminante dell’assemblea: ritrovarsi con tutti i vescovi italiani all’altare della Cattedra e rinnovare la professione di fede nella Trinità, attraverso la comunione nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, rappresenta il sigillo dello Spirito sul nostro ministero di pastori, per il bene di tutto il popolo di Dio e al servizio dell’intera società italiana!