Dal Diario di don Franco: Lourdes, 10 ottobre 2018

Lourdes, 10 ottobre 2018   Ore 17.20

La Messa cosiddetta “internazionale” è un altro degli appuntamenti decisivi di ogni pellegrinaggio. La varietà delle lingue non è un ostacolo per la celebrazione, niente affatto appiattita dal rito. Aiuta anzi a sentirsi una sola famiglia attorno alla stessa mensa. Piccoli ma preziosi accorgimenti favoriscono la partecipazione di tutti: schermi sapientemente disposti lungo la grande basilica sotterranea di san Pio X consentono di vedere quanto accade e di leggere nelle varie lingue i testi dei canti, delle preghiere, delle letture bibliche. La cura dei canti, in particolare, è importantissima: un coro costituito da pellegrini disponibili a farne parte, ovviamente dopo aver fatto le prove, e guidato magistralmente da un ottimo maestro con alcuni bravissimi solisti facilita il canto dell’assemblea, arricchito anche quest’anno da due nostri giovani musicisti che ascoltiamo sempre con soddisfazione spirituale. Tutti lodiamo il Signore con gioia, sentendoci parte di un unico popolo: rappresentiamo i popoli della terra e mostriamo il volto variegato della Chiesa universale. Anche chi arriva alla celebrazione con qualche perplessità viene poi coinvolto non solo emotivamente, ma nel profondo del suo cuore. È il corpo di Cristo, il tempio dello Spirito, la famiglia dei figli di Dio che celebra il memoriale della Pasqua del Signore: siamo trasfigurati e inviati, come suoi discepoli missionari, per testimoniare a tutti la speranza che abita in noi e che ci rende fedeli servitori dell’umanità!

Anche gli ammalati oggi, come ieri gli altri pellegrini, si sono radunati per la Via Crucis: un momento di riflessione e di preghiera semplice, ma vero e molto sentito. La presenza dei giovani volontari ha reso ancora più concreta la nostra meditazione: davanti alla croce, che passava da una carrozzella all’altra, ci siamo sentiti tutti amati nelle nostre fragilità e ognuno invitato a uscire dalla propria sofferenza per condividere quella di chi ci stava accanto. Cosa può fare l’amore, se diventa scelta di vita! Vince le paure, abbatte le barriere, ci fa riconoscere forti nelle nostre debolezze e capaci di portare almeno un po’ la croce del fratello o della sorella che ha bisogno di aiuto perché solo, dimenticato o in preda allo scoraggiamento. Così la preghiera cambia lo sguardo e apre all’incontro con l’altro: la sofferenza, anche se resta, è vinta dalla fraternità e dalla comunione.  Nessuno, proprio nessuno dovrebbe essere privato di questa incredibile gioia!

Più tardi parteciperemo alla processione mariana, la fiaccolata che ogni sera raduna i tanti pellegrini presenti a Lourdes per la preghiera del rosario. È un momento di fede vissuto con Maria, nel buio della notte: le candele accese e innalzate verso il cielo danno pace al cuore, rendono il cammino più spedito e i passi più veloci nell’andare insieme incontro al Signore percorrendo le strade del mondo. Gli uni e gli altri insieme, senza differenze, con un’unica attenzione privilegiata: gli ammalati. Sono loro i veri protagonisti anche di questo evento, tanto atteso e caratteristico: non uno spettacolo, ma l’immagine più espressiva della nostra umanità in cammino verso la luce. Bernadette ha incontrato così la Signora: con la corona del rosario in mano, pronta a pregare insieme a Lei e a lasciarsi guidare nella ricerca della missione che le veniva affidata. Anche a noi Maria, come ai servi alle nozze di Cana, continua a ripetere: fidatevi di Lui e fate ciò che vi chiederà, anche se vi sembra difficile o assurdo. È la forza della fede, che può cambiare il mondo rendendolo finalmente più giusto e fraterno!

Lourdes2018: Messa Internazionale Via Crucis Ammalati