Dal diario di don Franco: Lourdes, 11 ottobre 2016

Lourdes, 11 ottobre 2016 Ore 13.45
 
Uno degli appuntamenti più atteso dai volontari è la preghiera notturna davanti alla Grotta. Negli anni è andato crescendo il numero di quelli che chiedevano di ritrovarsi insieme, a fine giornata, per condividere nel silenzio della notte un tempo di meditazione e di contemplazione. 
 
La preghiera del rosario è sembrata subito la forma più semplice e a portata di tutti. In realtà, man mano che il numero dei partecipanti è andato aumentando, il clima si è intensificato e la richiesta si è fatta sempre più profonda. Ieri sera eravamo davvero molto numerosi, mentre tanti altri mi hanno fermato oggi per dirmi che la stanchezza del primo giorno a Lourdes subito dopo il viaggio non aveva permesso loro di vivere un appuntamento al quale cercheranno nelle prossime sere di non mancare. Una brevissima meditazione proposta da me dopo l’enunciazione del mistero, la recita di ogni decina di Ave Maria affidata a chi liberamente si propone, il silenzio interiore che favorisce l’attenzione e l’ascolto, la gioia di ritrovarsi uniti guardando insieme verso la stessa meta: che dono grande ci fa il Signore, ricompensando i volontari dei sacrifici con cui sono accanto agli ammalati per ogni loro necessità durante tutta la giornata!
 
Molti giovani e un bel gruppo di adulti. Li ammiro tanto per il modo in cui affrontano quotidianamente il “lavoro” che viene loro richiesto. Nessuna ricompensa potrebbe appagarli: gli basta esserci e rendere felici chi a volte nemmeno conoscono o non vedranno se non forse al prossimo pellegrinaggio. Credo fermamente che nel cuore di molti, soprattutto dei giovani, è nascosto un immenso tesoro. Spesso veniamo storditi e distolti, illudendoci che la felicità si raggiunge solo nel possedere e appagare i nostri desideri. Osservo anche il bel rapporto che gli anziani stabiliscono con chi è lontano da loro per età e condizione di vita. Quanto è importante riprendere il dialogo tra giovani e anziani, come spesso ci richiama a fare Papa Francesco! C’è una ricchezza che non dobbiamo disperdere: la saggezza di chi ha un bagaglio pieno di esperienze e l’entusiasmo di chi vuole trasformare i sogni in realtà. Ripenso spesso, ogni volta che mi ritrovo da solo qui a Lourdes, al dialogo tra la giovanissima Bernadette e la Bella Signora che le dava del “lei” come nessun altro aveva mai fatto. Così Dio ci viene incontro, adattandosi alla nostra condizione di povere e limitate creature. Allo stesso modo anche noi dobbiamo cercare di avvicinarci a chi è ai margini, per età o per condizione sociale o perché rifiutato o schiacciato dal peso della vita. Impariamo dalla Vergine Maria ad essere sensibili, delicati, pieni di tenerezza: è la Misericordia del Padre che ci raggiunge per mezzo di Gesù e che ci mette in condizione di andare verso gli altri con uno sguardo sereno e con il cuore pronto a donare la gioia che noi per primi abbiamo ricevuto!