Dal diario di don Franco: Lourdes, 13 ottobre 2016

Lourdes, 13 ottobre 2016 Ore 19.15
 
I giorni del pellegrinaggio sono letteralmente volati. È l’esperienza che ogni anno ci vede stupiti e increduli, come pellegrini spinti dal desiderio di prolungare questo tempo di grazia perché riempia letteralmente la nostra vita di gioia. Per me, che frequento Lourdes dall’inizio del mio sacerdozio, non dovrebbe essere così: le emozioni di chi viene per la prima volta le conosco bene, le reazioni di tanti che confidano quanto portano nel cuore mi hanno segnato abbastanza, i propositi santi e pieni di entusiasmo so benissimo che devono poi fare i conti con la realtà quotidiana. Eppure devo confessare che anche per me è la stessa cosa: l’intensità della permanenza a Lourdes va di pari passo con la meraviglia dinanzi alle sorprese dello Spirito, che mai si ripete e non lascia per nulla spazio all’abitudine stanca e ripetitiva.
 
L’ultimo giorno lo abbiamo vissuto in modo spiccatamente eucaristico. Questa mattina, l’appuntamento sempre tanto atteso della Messa alla Grotta. Siamo stati aiutati dal clima: il temporale previsto infatti non c’è stato, anzi il cielo con i suoi colori nitidi ha favorito il raccoglimento e la contemplazione del mistero, infondendo in tutti un profondo senso di gioia. Presiedere l’Eucaristia in quel luogo così segnato dalla fede del Popolo di Dio, che da più di un secolo e mezzo si ritrova qui a incontrarsi con Dio, mi mette sempre in uno stato di intima serenità e di pace nello spirito. La mia pochezza è abbondantemente colmata dalla grandezza dell’amore del Padre: è il dono immenso della sua Misericordia! Del resto non è proprio ciò che qui ha sperimentato Bernadette, riconoscendosi ben poca cosa dinanzi alla Signora che le si rivolgeva con gentilezza estrema e indicibile garbo? Come è buono Dio con noi: nella celebrazione eucaristica ci raggiunge lì dove ci troviamo e, unendoci al suo Figlio morto e risorto, ci trasforma fino a renderci belli nel suo Spirito, pronti a donare anche noi agli altri l’amore che riceviamo gratuitamente!
 
Nel pomeriggio poi abbiamo vissuto l’adorazione eucaristica nella basilica sotterranea, non avendo potuto avviare la processione all’aperto a causa della pioggia, che a Lourdes non può mai mancare almeno per qualche momento. Il silenzio adorante, sostenuto dai canti e dalle preghiera, ci ha presi un po’ tutti e ci ha aiutati a stare davanti al Signore con animo grato e gioioso. La preghiera per tutti coloro che abbiamo lasciato a casa e per quanti sono nella sofferenza non ci ha distratti dal tenere lo sguardo fisso su di Lui, pane di vita e volto misericordioso del Padre. Molti con le lacrime agli occhi sono rimasti a lungo in silenzio e in adorazione…
 
La conclusione del nostro pellegrinaggio diocesano, dopo l’adorazione e la benedizione eucaristica, ha rappresentato poi il culmine del nostro “grazie” comunitario. Per noi e per tutta la Chiesa diocesana, che qui abbiamo reso presente con la nostra testimonianza, si è trattato di un dono straordinario di grazia. Ce lo siamo detti a vicenda e ci siamo presi l’impegno di condividerlo con quelli che incontreremo al nostro ritorno. Un vero e proprio frutto del Giubileo: il primo di quelli che ci prepariamo a raccogliere nelle prossime settimane, quando con tutta la Chiesa sparsa nel mondo chiuderemo questo tempo straordinario di grazia e riprenderemo il cammino con maggiore consapevolezza di quanto sia importante, determinante, urgente essere… MISERICORDIOSI COME IL PADRE!