Dal Diario di don Franco Lourdes, 14 ottobre 2015  

Lourdes, 14 ottobre 2015   Ore 17.45

Non sarebbe possibile vivere il pellegrinaggio a Lourdes senza la presenza dei volontari. Il loro contributo è prezioso, pieno di generosità, indispensabile. Gli ammalati imparano a conoscerli un po’ alla volta, fino a fidarsi totalmente di loro. Sono giovani e adulti, provenienti dalle varie zone della diocesi. Alcuni svolgono questo servizio da molti anni e non l’hanno mai interrotto. Altri invece sono alla prima esperienza, desiderosi di entrare anch’essi in un mondo segnato dal sacrificio e da tanto amore. Ce ne sono poi altri che addirittura ne hanno fatto una scelta di vita, rinunciando persino alle ferie estive per donare un tempo gratuito di servizio al santuario, al di là del pellegrinaggio diocesano. Potremmo parlare di una vera e propria spiritualità del volontariato, che qui a Lourdes non solo è di casa ma viene proposta e condivisa da tanti uomini e donne di varie parti del mondo. Essa consiste essenzialmente nello stare accanto alle persone sofferenti, per sostenere il loro cammino in una fase della vita così precaria e problematica. Nella debolezza fisica e ancor più in quella interiore cercano di vincere la solitudine con la loro presenza, discreta e affettuosa, intelligente e accogliente.

Non sto descrivendo la teoria di un ideale astratto e poco incarnato, ma quanto ho imparato personalmente stando accanto anno per anno ai nostri volontari. Nell’incontro di catechesi di ieri sera bastava guardarli nel volto per rendersi conto della loro gioia ben più forte della stanchezza, che pure avvertono soprattutto a conclusione di ogni giornata. I ritmi serrati degli orari per il servizio non concedono in effetti molto spazio allo svago o alle esigenze personali. Non importa, la rinuncia non pesa. Si fa in concreto una forte esperienza di “Chiesa in uscita”, come ci chiede continuamente Papa Francesco. I volontari imparano così a stare nelle “periferie esistenziali”, senza fuggire o aspettare che siano altri ad assumersi la responsabilità di chi è nel bisogno. Il vescovo di Lourdes, che ho incontrato oggi a pranzo insieme ad altri confratelli di diversi paesi europei, raccontava che alcune diocesi hanno fatto di questa esperienza di volontariato un’occasione speciale di evangelizzazione, da cui stanno nascendo anche vocazioni di speciale consacrazione.

Quando penso che qui tutto è iniziato con una piccola e povera ragazza, per nulla rispondente ai criteri di una logica efficientista, resto senza parole: lo stupore dinanzi all’opera di Dio è grande e si trasforma in lode e benedizione. Bernardetta ha amato con fedeltà tutte le persone che ha incontrato nella sua breve esistenza. Ha accettato il sacrificio con coraggio e forza spirituale veramente straordinaria. Si è donata fino alla fine con fedeltà eccezionale e umiltà sorprendente. La radice di questa gigantesca esperienza, che tanto continua a dire alle persone del nostro tempo, è semplicemente la sua fede. Quella fede che il dialogo intenso e unico con la Bella Signora ha alimentato e fatto crescere.
Vergine Maria, aiutaci a entrare nel cuore di Dio con tutta la nostra vita: saremo così uomini e donne capaci di amare tutti e servire il prossimo con gioia!

 

I nostri volontari hanno vissuto un momento di formazione dedicato a loro e al senso profondo del loro Servizio, che non…

Posted by Opera Diocesana Pellegrinaggi Sorrento – Castellammare di Stabia on Mercoledì 14 ottobre 2015