Dal Diario di don Franco: Roma, Collegio Capranica 17 maggio 2016

Roma, Collegio Capranica 17 maggio 2016   Ore 23.30
 
La giornata di oggi è stata dedicata all’approfondimento del tema, ieri introdotto da Papa Francesco. I due vescovi incaricati di presentare all’assemblea i risultati delle consultazioni regionali hanno tracciato un quadro generale delle problematiche, evidenziando gli elementi comuni in tutte le Chiese del Paese così come sono emersi dai confronti che le singole Diocesi hanno avviato in varie forme. Anche noi ci eravamo preparati, dedicando più di una sessione del Consiglio Presbiterale all’argomento che ci riguarda tutti, preti e laici, tanto da vicino. 
 
Il primo aspetto affrontato è quello della formazione permanente del clero. Il suo legame con la formazione iniziale richiede, oggi più che mai, una speciale attenzione, per le mutate condizioni di partenza a livello familiare, sociale, culturale, religioso. Sono state poi messe a fuoco le grandi questioni del momento. Il rapporto dei preti con il vescovo, per fare esperienza concreta di paternità, fraternità e amicizia in Cristo. Il loro rapporto con i confratelli, per crescere nella comunione e vivere la solitudine celibataria con gioia, mai nell’isolamento. Il rapporto dei pastori con la comunità, per vivere la carità pastorale nella piena docilità alle sorprese dello Spirito e nella prossimità a tutti, specie ai più poveri. Il rapporto di ogni sacerdote con il Signore, fondamento del nostro ministero, da alimentare quotidianamente nella preghiera personale e da condividere con quanti Lui stesso ci mette accanto nelle circostanze più disparate. Per ognuna di queste dimensioni sono state individuate nodi problematici e questioni irrisolte, sulle quali ci confronteremo in questi giorni. Quanto sarà importante riprendere la discussione in Diocesi e ascoltarci reciprocamente e con pazienza, non solo tra preti ma anche con l’apporto fattivo dei laici delle nostre comunità! 
 
L’altra questione riguarda la dimensione amministrativa ed economica. Anche su questo punto la riflessione è stata ampia e ricca di provocazioni. Abbiamo da fare un bel cammino insieme, per recuperare la giusta prospettiva in questo ambito così delicato, in cui siamo chiamati a testimoniare il Vangelo con coerenza e coraggio profetico. Educare le comunità alla solidarietà, alla trasparenza, alla giustizia, alla gratuità nel servizio, alla comunione dei beni: sono solo alcune delle numerose piste proposte all’attenzione dei vescovi, alla luce delle difficoltà riscontrate e messe sul tappeto. Registriamo una mentalità che va diffondendosi sempre più rapidamente e che tende a dividere il Vangelo dall’economia, la missione pastorale dall’amministrazione dei beni, con una pericolosa scissione nella coscienza dei pastori e dei fedeli. Anche su queste tematiche sarà assai importante riaprire il dibattito e trovare le occasioni per un cammino comune, in vista di scelte libere e forti, ispirate a criteri evangelici e finalizzate all’edificazione di comunità più fraterne. Non sarà questo il nostro contributo specifico da offrire alla società di cui facciamo parte, in un momento storico segnato da un individualismo esasperato e da un materialismo totalizzante?
 
La giornata si è conclusa nel migliore dei modi: l’incontro con i nostri “studenti romani”, due diaconi prossimi all’ordinazione sacerdotale e uno già prete da un anno. Passeggiare con loro, dialogare su ciò che ci sta a cuore, confrontarsi sulle vicende della Chiesa e della nostra società: ecco il bel segno di speranza che mi fa andare a riposare un po’ stanco ma con la gioia nel cuore. È la Chiesa che Papa Francesco vuole “in uscita”, con quei “preti scalzi” che ricordano a tutti dove rivolgersi per essere veramente felici!