Dal Diario di don Franco: Roma, Collegio Capranica 18 maggio 2016

Roma, Collegio Capranica 18 maggio 2016   Ore 23.00
 
Terza giornata dei nostri lavori. Un momento particolarmente significativo è rappresentato ogni anno dalla Concelebrazione Eucaristica in San Pietro, questa volta presieduta dal card. Bagnasco in occasione del cinquantesimo anniversario della  sua ordinazione presbiterale. La lunga processione di vescovi per il passaggio della Porta Santa, la solennità della Basilica ancor più splendente perché priva di visitatori, l’altare della cattedra con il suo eloquente richiamo al servizio pastorale dei maestri nella fede: tutto ha avuto un’eco molto forte nel mio cuore. Pur essendoci solo uno sparuto numero di laici, ho avvertito molto vicina la presenza del Popolo di Dio: volti, nomi, storie. È il pellegrinaggio della vita, che continua nonostante ostacoli e difficoltà numerose lungo la strada. Quanta gioia ci viene donata se abbiamo l’umiltà di non viaggiare da soli, la pazienza di aspettare il compagno di strada, il coraggio di offrire la nostra esperienza per non perdere di vista la meta! 
 
I temi affrontati oggi chiamano in causa la responsabilità delle nostre Chiese in campi molto specifici e problematici. La trasparenza nella gestione dell’otto per mille, le decisioni non facili da prendere in merito alle nuove norme stabilite dal Papa riguardo ai tribunali ecclesiastici (in riferimento alle cause per la dichiarazione di nullità dei matrimoni), la presentazione e l’approvazione del bilancio consuntivo dell’istituto centrale per il sostentamento del clero: anche così si edifica la Chiesa e si testimonia l’amore per i poveri, annunciando il Vangelo della Misericordia senza mai cedere a compromessi. Credo che dobbiamo avere il coraggio profetico di fare con le nostre comunità ecclesiali scelte lungimiranti. Solo se sapremo stare accanto a chi soffre per la mancanza di lavoro, per la rottura dei legami affettivi, per le gravi ingiustizie subite riusciremo a dare il nostro apporto costruttivo nella costruzione di una società più attenta ai bisogni dei singoli. Insomma, ci sta a cuore l’intensificazione di rapporti umani autentici nelle grandi città e nei piccoli paesi. È il sogno di una comunità unita in un’unica bella famiglia!
 
La giornata si è conclusa con l’incontro qui in Collegio dei vescovi che hanno alunni al Capranica. Il confronto con il rettore e la Commissione episcopale sulla situazione attuale del Collegio e i criteri formativi, la cena con tutta la comunità e lo scambio fraterno degli alunni con i propri pastori: tutto mi ha riportato agli anni della mia formazione, quando venni a Roma oramai quaranta anni fa. Come sono grato al Signore per la storia che mi ha fatto vivere in tutto questo tempo e che trova proprio in questo ambiente romano una sua radice profonda! L’amore appassionato alla Chiesa e l’attenzione alla città degli uomini con intelligenza critica mi accompagnano come due costanti inscindibili nel mio ministero. Ora comprendo meglio quanto ci ripeteva Papa Francesco l’altro giorno: solo se favoriamo il dialogo sincero e costante tra le nuove generazioni e gli anziani possiamo guardare al futuro con fiducia. Sì, è proprio vero: saggezza ed entusiasmo possono salvare il mondo, all’unica imprendibile condizione della rinuncia a ritenersi gli uni superiori o migliori degli altri!