Ventimiglia, 11 ottobre 2015 Ore 21.30
Stiamo lasciando l’Italia dopo una giornata di viaggio in treno. La stanchezza si fa sentire, ma prevale la gioia: siamo svegli dalla notte scorsa, essendoci ritrovati in stazione a Torre Annunziata molto presto, quando era ancora buio. Già il primo impatto, in attesa dell’arrivo del treno, è stato decisamente positivo. Saluti e abbracci tra volontari e pellegrini che si ritrovano di nuovo insieme, scambi di informazioni per chi è al primo pellegrinaggio, attesa per tutti dinanzi a una esperienza che riserva sempre delle sorprese…
È iniziato così il nostro viaggio, lungo e pieno di speranza. La preghiera comune ha segnato i vari momenti della giornata, aiutati dai seminaristi che sono con noi e dai sacerdoti presenti come guide spirituali. La Liturgia delle Ore ci ha fatto assaporare la bellezza del Giorno del Signore, iniziato ieri sera con la celebrazione eucaristica insieme a un gruppo di volontari nella concattedrale di Castellammare: abbiamo percorso questo lungo tratto di strada in compagnia del Risorto, che sempre ci è accanto e ci sostiene nel viaggio della vita. In tal modo la domenica non ha perso nulla della sua forte valenza sacramentale: una comunità riunita attorno al suo Signore, per ascoltare la sua Parola e nutrirsi di Lui e così essere pronta a vivere l’amore fraterno in semplicità e generosa dedizione. Non dovrebbe essere vissuta in modo simile ogni domenica?
Vorrei ancora ricordare l’incontro con i pellegrini: i loro volti mi hanno tutti comunicato qualcosa, molto più delle parole che siamo riusciti a scambiarci. Sorrisi o lacrime, trepidazioni e speranze. Alcuni sono entrati nel mio animo con intensità e mi spingono ad andare con gioia verso di loro, aprendo il cuore per ascoltare le loro domande e i racconti che desiderano fare. È il senso più profondo e vero del pellegrinaggio che ancora una volta tanti di noi stiamo avviando con fiducia: sarà lo Spirito del Risorto a guidare i nostri passi, perché possiamo scoprire la bellezza che ciascuno nasconde e il dono che ognuno rappresenta per l’altro. Siamo solo agli inizi del nostro pellegrinaggio, ma sento in me la gioia di chi sta per ricevere qualcosa di nuovo e di grande ben oltre ogni attesa. Chiudo questa prima tappa del viaggio con la preghiera notturna, nel silenzio del cuore: nessuno resti privo della Tua presenza, Signore, ma abbia la gioia di sentirsi amato e consolato sempre, tanto da amare e consolare a sua volta chi vive nella solitudine e nell’abbandono”!