La prima domanda è su come i giovani oggi possono trovare il coraggio di vendere i propri averi per comprare il tesoro nascosto.
La tua domanda vuol dire: può un giovane accettare linvito di Gesù che è categorico? Noi ha spiegato larcivescovo non dobbiamo annacquare il Vangelo, ma accoglierlo nella nostra vita. A ognuno il Signore chiede qualcosa per seguire Gesù. Innanzitutto, bisogna chiedersi di quale tesoro dobbiamo liberarci per seguire Gesù Il tesoro, infatti, di per sé è una bella cosa. Se pensiamo alla caccia la tesoro, la gioia non è tanto nel possedere loggetto che trovo, ma nel riuscire a trovarlo. La gioia non è tanto nellaspetto materiale, che pure è importante, ma se divento schiavo del tesoro perdo la felicità. In termini religiosi, potremmo dire che così il tesoro diventa un idolo. E agli idoli si sacrifica tutto perché ad essi si è sottomessi. Ecco, allora, il messaggio del Vangelo: nulla nella nostra vita sia un idolo per il quale sacrifichiamo tutto. Tanti idoli hanno i giovani e gli adulti. Anche cose buone talvolta posso creare una dipendenza. Gesù con il suo Vangelo viene a donarci la libertà attraverso un rapporto vero, nel quale ogni persona si ritrova accanto allaltro per quello che è: fratello, figlio di un unico Padre, e quindi responsabile anche della felicità dellaltro. Quando si vive così, si è disposti anche ai più grandi sacrifici, pur di rendere felici gli altri.
La seconda domanda fa riferimento alla parte del Vangelo nella quale Gesù dice che i pescatori conservano i pesci buoni e buttano via i cattivi e che così sarà alla fine del mondo. Ma questo non fa sì che le persone deboli di spirito si allontanino sempre di più? Eppure conosciamo Dio come misericordioso.
Stai tranquilla risponde mons. Alfano -: nessun pesce cattivo, rimaniamo nellimmagine della parabola, viene buttato nellimmediato. Gesù, piuttosto, ci invita a riconoscere che nella nostra vita ci capita di avere situazioni positive e negative. A volte siamo pesci buoni, a volte pesci cattivi. Linvito di Gesù, allora, è a fidarci di Dio, a seguire Gesù, a riconoscere che nella nostra vita abbiamo bisogno di scelte più coraggiose, di superare la tentazione del male, lasciando solo a Dio il giudizio. E, allora, qui si inserisce la domanda su Dio misericordioso: butterà alla fine i pesci cattivi? È una domanda che ci accompagna da quando luomo ha iniziato a riconoscere la voce di Dio. Gesù non ha risposto a questa domanda, perciò fidiamoci che è buono, misericordioso, giudice longanime, ma che ci chiede di assumerci la nostra responsabilità. Potremmo dire, allora, che è come uno scossone la conclusione di quella parabola: attento a non far sì che la tua vita diventi tutta come un pesce cattivo, che alla fine non servirebbe a nulla, nemmeno a rallegrare la festa che Dio sta preparando per tutti i suoi figli.