Dove stiamo andando?

Uscite del Vescovo con i seminaristi

Con questa domanda, così immediata, eppure tanto complessa, è iniziato il cammino di questa estate di noi seminaristi della diocesi. Un’estate completamente diversa dalle altre: molti degli schemi consueti sono saltati, tante attività ripensate, cambiate per far conciliare il rispetto delle norme sanitarie con il desiderio di tornare a incontrarsi “dal vivo”. Un’estate in cui stiamo sentendo forte come non mai l’esigenza di dare un contributo nuovo, per comunicare la freschezza del Vangelo senza accomodarci sui modelli del passato.
Rileggere insieme quanto vissuto nei mesi passati è stato il primo passo per riconoscere un grave rischio: considerare il tempo del covid una parentesi da cancellare al più presto per tornare al punto di partenza, alla “normalità” di prima. Per riprendere tutto ciò che si è sempre fatto. Quanto è importante, invece, riconoscere che indietro non possiamo e non dobbiamo tornare, ma è fondamentale imparare a cogliere le enormi opportunità che questo tempo, pur così drammatico, ci sta offrendo!
Così, ad inizio luglio, alla fresca ombra dei faggi del Faito, quando don Rito ci ha rivolto questa domanda, ci siamo sentiti tutti radicalmente stimolati. Non già a trovare immediatamente una risposta, quanto piuttosto a iniziare a porci seriamente questa domanda, a non lasciarla cadere, a non considerarla una banalità. Solo in questo modo, partendo da questo enorme punto interrogativo che accomuna le nostre vite, possiamo cercare una rotta. Sì, una rotta. Perchè, come ci ha detto papa Francesco venerdì ventisette marzo, in una deserta piazza san Pietro, in questo tempo «ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti». Ed allora, come è importante tracciare, tutti insieme, una rotta, per poter navigare in questo tempo, ed in quello che ci aspetta.
Con questa consapevolezza, nelle ultime settimane ci siamo ritagliati più occasioni per trascorrere del tempo insieme e per vivere dei momenti di fraternità, con la compagnia del nostro Vescovo. Momenti che, nella loro semplicità, ci hanno aiutati a condividere le nostre paure, le nostre speranze, i nostri sogni.
Dalla giornata sul Faito, sino ad un’escursione nella bellissima Baia di Ieranto, gemma tra le più straordinarie della nostra terra. Fino a due giorni vissuti insieme sull’isola di Capri, tra i panorami mozzafiato del monte Solaro, il fascino senza tempo di Cetrella, le strade inconfondibili di Anacapri e Capri, con i loro profumi e colori unici, ed il dolce ondeggiare del mare alla scoperta degli angoli di costa più belli al mondo.
Così passo dopo passo, stiamo imparando a riconoscere lo straordinario valore di questo tempo.
Un tempo di fraternità, di condivisione. Un tempo di ricerca ed ascolto. Un tempo in cui continuare a far risuonare la nostra domanda:
Dove stiamo andando?”
di Giuseppe Stinga