Giornata per la Santificazione del Clero

Nella solennità del “Cuore di Gesù” ogni anno il clero vive la propria giornata di santificazione. In questo tempo così particolare l’appuntamento assume una valenza ancora più profonda, perché è stata la prima occasione in cui i pastori della nostra diocesi si sono ritrovati insieme dopo il periodo di quarantena dettato dal coronavirus.

Il vescovo, i sacerdoti e i diaconi hanno condiviso una mattinata di preghiera e riflessione ai piedi del Santissimo Sacramento nel santuario del Sacro Cuore a Scanzano.

Per la Chiesa tutta, e in particolare per i pastori, ricevere in dono la santità e proporla al popolo di Dio, significa saper leggere i tempi che viviamo con uno sguardo sapienziale e profetico, attenti a scorgere i segni della presenza di Dio nelle pieghe della storia.

Anche quello che stiamo vivendo, per quanto faticoso e doloroso, è un tempo da non sprecare perché carico della grazia di Dio che spinge la sua Chiesa e il mondo verso la santità. Non basta semplicemente aspettare che finisca o semplicemente trovare soluzioni ai tanti e gravi problemi che la pandemia ci sta presentando per tornare alla vita di prima.

Da questa prospettiva Mons. Alfano ha condiviso con il clero la meditazione sul capitolo 8 del libro del Deuteronomio: un popolo che ha attraversato il deserto e sta per entrare nella terra promessa, al quale Dio parla e chiede di fare “memoria”.

“Ricorda Israele”, è il ritornello con il quale Dio avverte Israele, ed è anche il punto di partenza dal quale il Vescovo propone al clero una lettura credente degli eventi che abbiamo attraverso a livello personale, civile ed ecclesiale.

A partire da questa memoria è possibile approcciarsi al futuro, che si presenta incerto, ma carico di novità, e di battaglie, evitando il grande rischio di “dimenticare il Signore”.

Nasce così la necessità, sottolineata dal vescovo, per la nostra chiesa diocesana, di continuare e intensificare il cammino di discernimento, di ascolto nei diversi ambiti della vita sociale; anzi la pandemia ha reso ancora più urgente la “compagnia” della comunità ecclesiale e dei pastori tra gli uomini del nostro tempo. Forse è proprio questo il modo, anche per la nostra diocesi, di incamminarci insieme verso la terra promessa senza lasciare indietro nessuno.

a cura di Don Maurizio Molino