In occasione dellanno della Misericordia, che stiamo celebrando, è stato organizzato il Giubileo delle Confraternite, esso si è svolto il 23 e 24 settembre scorso.
Il 23 settembre i sodalizi si sono incontrati nella Basilica Pontificia di Santa Maria del Lauro in Meta, per un momento di preparazione al pellegrinaggio, vivendo insieme un incontro penitenziale guidato da don Mario Cafiero, Vicario Generale dellArcidiocesi. Il Vicario, ha aiutato i confratelli, attraverso la parabola del figliuol prodigo a prepararsi allincontro sacramentale con la Misericordia. Circa dieci sacerdoti presenti si sono resi disponibili per ascoltare le confessioni dei confratelli e consorelle presenti allincontro.
Sabato 24 settembre i sodalizi si sono ritrovati presso lAbazia di Santa Maria di Montevergine in Avellino per vivere, guidati dal nostro Arcivescovo, il passaggio della Porta della Misericordia e la celebrazione eucaristica.
Erano presenti circa trenta sodalizi di tutto il territorio diocesano. Indossati il loro abiti nella sala capitolare dellAbazia, dopo una breve liturgia del passaggio della porta, accompagnati dal canto delle litanie lauretane, processionalmente i confratelli hanno varcato la Porta della Misericordia. Nella Basilica – Santuario insieme i confratelli e le consorelle hanno partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo e concelebrata da alcuni padri spirituali dei sodalizi.
Mons. Arcivescovo nellomelia, si è soffermato ad indicare Maria come modello di vita cristiana e come porta che ci conduce a Cristo suo Figlio, che nellicona, da sempre, venerata nel santuario offre al pellegrino.
Al termine della celebrazione coralmente è stato recitato latto di consacrazione a Maria Santissima di Montevergine, lArcivescovo accompagnato dai sacerdoti e dai priori presenti si è recato nellantica cappella della Madonna per lofferta dellincenso, mentre lassemblea si univa con il canto finale.
Dopo i sodalizi presenti si sono recati a rendere omaggio allimmagine della Madonna, che i nostri padri in modo affettuoso hanno sempre chiamato Mamma Schiavona