Servizio Confraternite

Il Canto di Pasqua

Video Catechesi Concerto

Il “Canto di Pasqua” un itinerario per leggere, in questo tempo di Pasqua, il mistero della Risurrezione alla luce della musica in compagnia di Don Salvatore Iaccarino, vice Parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista in Gragnano.

Questo video nasce per offrire una degna conclusione al percorso di preparazione alla Quaresima e alla Settimana Santa iniziato dalle Confraternite diocesane lo scorso gennaio e che è rimasto sospeso a causa del ben noto lockdown.

Vi chiediamo di investire trenta minuti del vostro tempo per visualizzare il video (https://youtu.be/qz_qOopI18o), ascoltare le meditazioni di Don Salvatore, lasciarsi coccolare dai brani musicali, farvi affascinare dalla straordinaria bellezza della Chiesa del Corpus Domini di Gragnano e leggere con attenzione la riflessione del nostro amatissimo Peppino Cocorullo:

In un Notiziario di Sky TG 24 trasmesso in una delle prime Domeniche di Quaresima, a pandemìa conclamata, ho scorto, con non poco stupore, il Papa che a piedi imboccava Via del Corso a Roma, per recarsi nella Basilica di San Marcello, dove è custodito il Crocifisso Ligneo che, nel durante la Quaresima, sarà uno degli attori protagonisti degli avvenimenti che illumineranno, da Piazza San Pietro tutto il mondo, per invocare la fine del flagello che lo ha colpito..

Un sentimento di grande commozione mi ha pervaso, in quanto a quel Crocifisso sono aggregate tutte le Confraternite intitolate al SS. Crocifisso e, in particolare, quella di Meta, della quale, oggi, sono un umile confratello.

In un attimo il mio pensiero ha ripercorso a ritroso almeno trent’anni, facendomi rivivere le ripetute esperienze di pellegrinaggio presso la chiesa romana che ospita il Crocifisso, vissute da una numerosa rappresentanza di confratelli che ogni anno, il Sabato che precede la Quarta Domenica di Quaresima, partecipava ad una processione penitenziaria attraverso Via del Corso con tutte le altre Confraternite del Crocifisso di ogni regione italiana, per concludersi con la Celebrazione Eucaristica in San Marcello e l’Incensazione del Crocifisso, che la Confraternita di Meta aveva l’onore ed il privilegio di effettuare.

Nel corso della quarantena cui ci ha costretto il Covid-19, coincidente con il  tempo più importante dell’anno liturgico, che attraverso la Passione e la Morte di Cristo ci conduce alla gioia della Resurrezione – celebrazione per eccellenza della vittoria del Bene sul Male – il Papa si è reso protagonista di tre atti planetari, accompagnati dal Crocifisso trasferito dalla Chiesa di San Marcello in Vaticano.

Venerdì 27 marzo 2020, il mondo dei credenti e non ha potuto commuoversi di fronte all’immagine di quell’uomo solo vestito di bianco che, con passo sofferente, sotto un cielo plumbeo di pioggia, saliva le scale di Piazza San Pietro, illuminata unicamente dai bracieri, in un solitario ecumenico pellegrinaggio verso il Crocifisso di San Marcello e l’Icona della Salus Populi Romani esposti sul Sagrato.

Con la voce rotta da una profonda commozione ha esposto tutta la forza della Chiesa che respinge il Male, costituito un tempo, dalle grandi epidemie e dal flagello della peste, oggi dall’attacco di un virus invisibile quanto impietoso.

Le parole del Vangelo proclamato: “Maestro non t’importa che siamo perduti?”…”Signore, dormi?” Non ci si salva da soli, ma remando tutti dalla stessa parte.

La preghiera straordinaria del Papa e l’Ostensorio della Benedizione Urbi et Orbi si sono levati su Roma e sul Mondo, idealmente abbracciato dal colonnato del Bernini. Nel pomeriggio di Venerdì Santo il Papa ha presieduto all’Altare della Cattedra nella Basilica Vaticana la tradizionale celebrazione della Passione del Signore, che ha raggiunto momenti di grande suggestione e di intensa preghiera, quando il Pontefice si è prostrato a terra e quando, dopo il triplice svelamento della Croce di San Marcello, ne ha baciato il legno, per conto dell’umanità intera …Ecce lignum crucis…

In queste settimane di apprensione e di sgomento per la pandemìa che sta stravolgendo il Mondo, si cade nella tentazione di chiedersi dove sia Dio e perché non risponda alle nostre accorate preghiere, dimentichi che Lui per primo ha voluto condividere la nostra condizione umana, fino all’estremo Sacrificio della Croce, che ha vinto la Morte cambiando la nostra storia, anche se ancora segnata dal Male. Come il Papa ci ha ricordato, dal cuore aperto del Crocifisso, l’Amore di Dio raggiunge ognuno di noi che dobbiamo disporci ad accoglierlo, sorretti dalla preghiera “ …con il Crocifisso ed il Vangelo…”, certi che il Signore non ci abbandona.

Nella serata di Venerdì Santo il terzo atto Planetario. In una Piazza San Pietro desolatamente vuota, per la prima volta senza fedeli, si è svolta la Via Crucis presieduta dal Papa, in un silenzio surreale, guidata dalla sagoma del Crocifisso appena visibile nel buio interrotto dalla flebile luce delle fiaccole accese. Singolare, non solo per la partecipazione di sole dieci persone in rappresentanza delle categorie più coinvolte ed operose in questa emergenza sanitaria, ma anche per la lettura, ad ogni stazione, delle meditazioni scritte dai detenuti, sotto la guida di don Marco Pozza, Cappellano della Casa di pena “Due palazzi” di Padova. Nessuno avrebbe immaginato che il vuoto di quella Piazza sarebbe stato colmato con tanta intensità dalla voce narrante le tante diverse esperienze di vita e di sofferenza condivise da coloro che il Papa ci ha esortato a non emarginare, desiderosi di riscattarsi dalla condizione attuale.

Il messaggio trasmesso dal Papa a tutti i fedeli, a maggior ragione diretto a noi che, con il nostro Ufficio, espletiamo un servizio di indirizzo alle Confraternite operanti nella Diocesi, esorta alla condivisione ed al sostegno anche materiale di chi non ha, con piccoli gesti di amore che riempiano le mani vuote e sappiano confortare con una presenza fattiva e caritatevole. Presenza che si è fortemente avvertita anche grazie alle innumerevoli iniziative messe in campo in questa singolare Quaresima dai Sodalizi che hanno magistralmente supplito alla mancanza dei Riti della Settimana Santa, attraverso i mezzi di comunicazione multimediale.

Questa Pasqua ci ha lanciato un annuncio di speranza e di coraggio, che va portato a tutti, per superare il virus dell’indifferenza, più pericoloso del  Covid-19.

Peppino Cocorullo