Il Concilio Panortodosso: un grande evento storico

 <<In occasione del Santo e Grande Sinodo che sta per iniziare a Creta, desideriamo ardentemente manifestare a voi e a tutti i fedeli ortodossi, la nostra sincera vicinanza e preghiera>> con queste parole si apre la “lettera di comunione” che il Card. Bagnasco, presidente della CEI, ha scritto a tutti i Vescovi ortodossi con giurisdizione sull’Italia, i cui Patriarcati partecipano al Sinodo panortodosso, iniziato ieri 19 giugno. Le comunità cattoliche italiane accompagneranno in modo affettuoso e solidale questo straordinario avvenimento fino alla sua conclusione del 26 giugno, come un segno di attenzione ecumenica verso le chiese ortodosse, oggi sempre più presenti anche sul nostro territorio italiano, con la speranza di una sua felice riuscita.
Il Concilio Panortodosso è un grande evento storico perché riunisce i massimi rappresentanti dell’intera Ortodossia costituita da una famiglia di Chiese cristiane di tradizione antichissima con circa 260 milioni di cristiani. Bisogna riandare, infatti, al VII Concilio ecumenico, svoltosi a Nicea nel 787, tre secoli prima dello scisma tra Roma e Costantinopoli per trovarne uno cui avessero partecipato tutte le chiese ortodosse.
Perchè è stato convocato? Con questo Sinodo l’Ortodossia intende testimoniare la sua unità, come pure la sua responsabilità e il suo amore verso il mondo contemporaneo. E’questa un’ esigenza comune alle tre ‘correnti’ storiche del Cristianesimo quella di rinnovarsi per essere credibili nell’epoca della globalizzazione. E’ quanto avviene col pontificato di Francesco per il cattolicesimo e col cinquecentesimo anniversario della Riforma per il protestantesimo.
Il Sinodo affronterà, sia i rapporti tra le 14 Chiese patriarcali o autocefale (cioè quelle che possono liberamente eleggere il proprio Primate) sia le loro relazioni con le altre Chiese cristiane, oltre che le grandi sfide poste al Vangelo dalla società odierna. Nello specifico i padri sinodali dovranno approvare sei documenti riguardanti il digiuno, gli impedimenti al matrimonio, l’autonomia di una Chiesa (la situazione in cui si autogoverna, ma elegge il proprio primate sotto gli auspici di una Chiesa autocefala), la diaspora, l’ecumenismo e la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo.
Di un Sinodo delle Chiese Ortodosse si parla da oltre cinquant’anni: fu infatti il patriarca ecumenico Atenagora, l’uomo dell’abbraccio con Paolo VI a Gerusalemme nel gennaio 1964, a lanciare la proposta di riunire le Chiese Ortodosse in un Sinodo per riflettere insieme sulla dottrina e sulla missione della Chiesa; questa proposta suscitò grandi speranze ma anche profonde critiche che hanno accompagnato la lunga e travagliata preparazione al Sinodo. Non sono mancate infatti le tensioni, le reazioni negative fino alle ultime prese di posizione di quattro patriarcati di Bulgaria, Antiochia, Georgia e Mosca che hanno deciso di non partecipare.
 
Invitiamo tutte le comunità parrocchiali a pregare per questo evento durante le intenzioni di preghiera di domenica 26 giugno, per la buona riuscita del Santo Sinodo sicuri che sarà di esempio anche a noi cattolici perché possiamo crescere nell’esperienza di comunione e testimoniare quella fede indivisa che è il grande tesoro della Cristianità Orientale ed Occidentale. 

 

di Lia VERDOLIVA