Il Diario di don Franco da Madrid, 20 luglio 2015 ore 19.30

Madrid, 20 luglio 2015 Ore 19.30
Dopo un lungo viaggio (siamo partiti da Santiago questa mattina alle 7.30!) eccoci finalmente da qualche ora a Madrid, dove abbiamo ritrovato il clima caldo che con gioia di tutti avevamo lasciato in questo giorni. È il momento di raccogliere e custodire l’esperienza vissuta insieme, mentre la bellezza della capitale “madrilena” ci invita a riposare un po’: anche questo potrà essere un tempo, pur se breve, di distensione per lo spirito e di arricchimento culturale. 
Proprio le lunghe ore trascorse insieme in pullman ci hanno consentito di ascoltarci a vicenda con più attenzione. Il buon clima fraterno creatosi nei giorni del pellegrinaggio ha sciolto anche quelli più timidi. E molti hanno preso la parola quando sono stati invitati, lungo il viaggio, a raccontare qualcosa di sé e dell’esperienza che sta per concludersi. Non è la prima volta che mi capita di raccogliere confidenze messe in comune, con un’apertura del cuore sorprendente. Anche oggi è successo. Sono restato di nuovo colpito dalla sensibilità  e dalla profondità di chi mi è accanto a volte in silenzio, altre volte comunicando con lo sguardo un bisogno da interpretare. Si cresce sempre in umanità quando l’altro ci consente di condividere qualcosa della sua vita interiore!
 
Sono stati ripresi da molti entrambi i poli del pellegrinaggio: Avila e Santiago, sottolineando la diversità dei luoghi, delle spiritualità, delle esperienze proposte. Ciascuno ha colto qualcosa, quello di cui aveva bisogno, molto più di quanto possa essere venuto fuori dai contatti quotidiani. Più di qualcuno ha sottolineato il buon livello di relazioni fraterne che abbiamo vissuto: quanto ne abbiamo bisogno sempre, tutti! E ancora di più è stata evidenziata la centralità della preghiera, la cura nella liturgia, l’ascolto silenzioso e grato della Parola che ci ha guidati passo dopo passo. Insomma una vera e propria pioggia di benedizioni, che mi commuove profondamente e mi fa ringraziare il Signore con gioia. Anche questa è una modalità efficace, accanto a quelle tradizionali di un ritiro o degli esercizi spirituali, per incontrarsi con Dio e riscoprire il gusto della comunità. A una sola condizione: non dimenticare mai che siamo “pellegrini”, sempre in ricerca. E perciò attenti a portare con sé solo l’essenziale!