Il Presepe stabile di Castellammare di Stabia

L’installazione, vanta una collezione unica di pastori ed è situata all’interno della Concattedrale

La città di Castellammare di Stabia ospita, all’interno della Concattedrale di Santa Maria Assunta e San Catello, il Presepe Stabile Stabiano.

L’istituzione rappresenta la realizzazione di un sogno, il sogno di quanti dall’inizio del secolo scorso hanno contribuito a difendere la collezione dei pastori di Monsignor Petagna.

Quest’ultima ha avuto una storia molto travagliata fatta di furti, perdite e danni causati dallo scorrere inesorabile del tempo, dalla scarsa o inesistente manutenzione. La collezione, dopo svariate vicissitudini, ha finalmente trovato lo spazio espositivo che merita.

La Concattedrale, situata nel centro storico della città, si presenta infatti come un perfetto incubatore per l installazione. Gli ambienti scelti per la mostra, sono stati individuati affinché vi si potessero allocare le esposizioni in maniera indipendente dalle celebrazioni religiose riducendo al minimo le interferenze con le stesse.

L’esposizione presepiale è costituita da due distinte scenografie: l’annuncio ai pastori e la natività. La prima è stata collocata nell’atrio sulla parete di fondo rispetto all’ingresso, la seconda è posta nella sala capitolare sulla parte di fondo rispetto all’accesso. L’atrio e la sala capitolare, sono anche luogo di esposizione di altri beni culturali mobili già presenti nelle aree di intervento. Spicca l’adorazione dei pastori di Jusepe de Ribera.

La collezione di pastori è unica nel suo genere, nemmeno Napoli può vantare un insieme di pastori così numeroso di pastori a grandezza quasi naturale, databili tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Ottanta pezzi: 65 pastori, 3 puttini e 12 animali, incluso due cavalli. Non sono soltanto numeri, ma rappresentano un vero e proprio patrimonio da salvaguardare. Un’opera d’arte, patrimonio di Castellammare di Stabia e del territorio circostante.

Il progetto ha l ambizione di volere creare un connubio tra due diverse forme d arte quella pittorica e quella scultorea, così da far dialogare due diverse espressioni artistiche: le tele e i pastori.

Il gruppo di lavoro, che con passione e competenza, ha collaborato per la realizzazione dell’istallazione è costituito da: Don Antonino D’esposito, Giovanni Irollo, Maurizio Santoro, Riccardo Scarselli, Flavio Morvillo, Massimiliano Greco, Mario Vanacore e la collaborazione della redazione di Liberoricercatore.it

La mostra, aperta tutti i giorni, osserverà i seguenti orari: 10.30 12.30 16.00 18.00.

L’ingresso è libero.

di Clelia Esposito