Il Territorio Diocesano

La nostra Arcidiocesi è articolata in quattro zone pastorali:
la prima zona comprende le parrocchie dell’isola di Capri, del comune di Massa Lubrense e di Sorrento;
la seconda zona comprende le parrocchie dei comuni di Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense;
la terza zona comprende le parrocchie del comune di Castellammare di Stabia;
la quarta zona comprende i comuni di Gragnano, Casola di Napoli, Lettere, Pimonte, Santa Maria La Carità e Sant’Antonio Abate.

La zona pastorale ha sostanzialmente un triplice scopo: la comunione fra le comunità parrocchiali e le altre realtà ecclesiali presenti sul suo territorio, la delineazione di un’azione pastorale comune, che dia alle parrocchie un dinamismo missionario e luogo di fraternità e di formazione permanente tra presbiteri.
La zona pastorale è il luogo in cui le comunità parrocchiali e le altre realtà ecclesiali confrontano e coordinano la propria azione pastorale, concretizzando in modo specifico le indicazioni del piano pastorale diocesano e dei programmi annuali.
Il confronto tra le diverse parrocchie e con gli altri soggetti costituisce per se stesso, anche a prescindere da altri risultati, un contributo significativo a superare la tendenza alla chiusura nella propria.

Per la realizzazione dell’unità dell’azione pastorale nella zona, di fondamentale importanza è la stima, la fraternità e la collaborazione tra i presbiteri.
La zona pastorale si propone, quindi, come valido aiuto e stimolo concreto per favorire nel presbiterio la fraternità, la vita spirituale, la formazione permanente, l’arricchimento globale e un più agevole e frequente contatto dei presbiteri con l’Arcivescovo, anche attraverso il vicario foraneo.
Ci sia di monito, in tal senso, l’ammonimento che “chi non coltiva la comunione, non gusta la gioia dell’unità dei cuori, non sperimenta neppure la bellezza del lavorare insieme, e si condanna alla sterilità pastorale”.
Responsabile della zona pastorale e delle sue attività è il vicario foraneo. I presbiteri, i diaconi, i consacrati e i laici sono tenuti a collaborare con il vicario e a riferirsi a lui per le materie di sua competenza.