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In cattedrale a Sorrento la conclusione del Convegno ecclesiale diocesano

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Una cattedrale gremita ha accolto, sabato 23 novembre, a Sorrento, l’arcivescovo, mons. Francesco Alfano, l’emerito, Felice Cece, e una settantina di sacerdoti che in processione hanno raggiunto l’altare per la celebrazione eucaristica che ha concluso il convegno ecclesiale diocesano e l’Anno della Fede, nei primi Vespri della Solennità di Gesù Cristo, Re dell’universo.
All’inizio della celebrazione, Gianfranco Aprea ha ricordato le prime due tappe del convegno ecclesiale diocesano, che ha avuto per tema “Le Unità Pastorali: una scelta per vivere la comunione”. La prima è stata il 20 settembre a Piano di Sorrento, la seconda il 25 e il 26 ottobre a Castellammare di Stabia.
Con Gesù, ha detto mons. Alfano nell’omelia (clicca qui per il testo integrale), “la solitudine è vinta, il male è sconfitto, la divisione superata per sempre. A tutti è offerta la possibilità di relazioni autentiche e feconde, inizio di vita vera nella libertà e nell’amore. Possiamo pertanto anche noi sentirci coinvolti in questa prospettiva di comunione piena”. È “un dono da accogliere con immensa gratitudine e da tradurre in scelte pastorali concrete”, ha affermato il presule facendo riferimento alle “comunità parrocchiali, impegnate in un cammino di condivisione e cooperazione nelle Unità Pastorali”. Il “coraggio profetico di questa prospettiva lungimirante”, ha chiarito, “non ci fa certo assolutizzare lo strumento individuato, ma ci impegna nell’andare avanti con tenacia e fiducia grande”. “Ripensiamo insieme – è stato l’invito – gli itinerari di fede che proponiamo a quanti ci chiedono di essere accolti nella famiglia ecclesiale per seguire Gesù, l’unico Maestro. Trasformiamo le nostre piccole, medie e grandi parrocchie in comunità profondamente unite tra di loro, dove le differenze sono valorizzate e non contrapposte, le peculiarità armonizzate senza alcun pregiudizio, le ricchezze condivise in spirito di fraterna e generosa corresponsabilità”.
L’arcivescovo ha indicato “il nostro impegno” per il nuovo Anno Liturgico: “Edifichiamo comunità vere, aperte al contributo di tutti, disposte a lasciarsi provocare da ogni persona che Egli aggiunge a quanti già vivono insieme”. Mons. Alfano ha insistito su questo aspetto: “Coltiviamo relazioni libere e mature, curiamo i rapporti interpersonali, riscopriamo la bellezza di amicizie gratuite. Non ci stanchiamo di gettare ponti, costruiamo spazi di accoglienza e di ascolto, percorriamo i sentieri della solidarietà e della condivisione”.
Alla conclusione dell’Anno della Fede, il presule ha esortato “ad andare alle periferie sia geografiche sia esistenziali della nostra società”, come “ci esorta a fare Papa Francesco”. Sarà necessaria “un’autentica e capillare conversione pastorale, che ci orienti decisamente verso l’attuazione del Sinodo diocesano: è da esso infatti che dovremo tutti ripartire, in ascolto docile dello Spirito che ha parlato con forza anche alla nostra Chiesa locale”. A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II “sentiamo ora urgente il bisogno di scelte comunitarie ancora più coraggiose e radicali, che non potremo compiere senza un profondo cambiamento di mentalità. Pertanto occorrerà prestare maggiore attenzione agli organismi di partecipazione, rinnovandoli dove è necessario e facendo ogni sforzo perché aiutino effettivamente le comunità a crescere nella corresponsabilità. Ogni incarico pastorale sia assunto e vissuto con questa tensione spiccatamente missionaria, sia dai ministri ordinati sia dai fedeli laici come anche dai consacrati e dalle consacrate”. Il nuovo Anno Liturgico sia “un tempo speciale di grazia per fare un decisivo passo in avanti e crescere in questa dimensione che già ci appartiene: la comunione con il Signore Gesù e la costruzione di comunità vive, gioiose, accoglienti”. Infine, un invito a custodire “gelosamente nella mente e nel cuore la parola di Gesù che, dinanzi alla sottile tentazione tanto insistente anche oggi dell’assunzione di uno stile di prevaricazione e sopraffazione, chiede con forza ai suoi discepoli: Non così dovrà essere tra voi!”.
Al termine della celebrazione eucaristica sono state consegnate le Linee pastorali e l’Agenda diocesana a un rappresentante per ogni Unità Pastorale ed è stata letta la preghiera composta per l’Anno Pastorale 2013-2014.

di Gigliola ALFARO