In preghiera per l’unità dei cristiani

Anche quest’anno, durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nella nostra diocesi si è vissuta una Liturgia ecumenica, che si è tenuta presso la parrocchia S. Maria delle Grazie, a Gragnano. L’organizzazione è stata curata dal Servizio ecumenismo e dialogo interreligioso della nostra diocesi, diretto da Lia Verdoliva, unitamente ai responsabili parrocchiali della Unità pastorale 15. La concelebrazione è stata significativa, grazie alla partecipazione di mons. Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, del pastore Paolo Poggioli della Chiesa luterana di Torre Annunziata, di padre Simeone Desrobitou della Chiesa ortodossa rumena di Napoli.
Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ha avuto per tema “Dammi un po’ d’acqua da bere”. La proposta di preghiera e di riflessione è venuta dal Brasile e ci ha portato a sederci tutti attorno al pozzo di Giacobbe, forse affaticati per il nostro viaggio nella vita di tutti i giorni, nella pesantezza del quotidiano, affaticati come Gesù, forse incuriositi, turbati, ma anche aperti alla conoscenza di quell’uomo capace di un discorso chiaro e profondo, così come succede alla donna di Samaria.
Dopo la proclamazione del passo del Vangelo di Giovanni, che racconta l’incontro di Gesù con la samaritana al pozzo, si sono susseguite le tre meditazioni di Poggioli, Desrobitou e mons. Alfano. Poggioli ha evidenziato l’importanza del pozzo che come descrive la Bibbia rappresenta un punto di incontro, di dialogo e di socializzazione a cui ogni singola confessione deve attingere non l’acqua biologica ma quella spirituale che è comune a tutti gli assetati in Cristo. C’è una segreta speranza nel cammino ecumenico, che è quella di guardare ciò che ci unisce: il Credo apostolico, il Padre Nostro, ma soprattutto la volontà e la voglia di crescere insieme a Gesù.
Padre Simeone ha sottolineato come l’Occidente ha perso la spiritualità cristiana perché non c’è più sete di acqua eterna, ma la Settimana ecumenica ci aiuta a scoprire che noi cristiani ci riconosciamo nell’acqua viva del Battesimo.
Il vescovo Alfano ci ha invitati inizialmente ad osservare l’incoscienza e la meraviglia dei discepoli davanti alla scandalosa conversazione di Gesù con una donna, per giunta samaritana. Ma poi ha sottolineato come lo stesso Gesù li ha invitati a condividere la profondità del disegno del Padre che ci vuole tutti in comunione e riuniti intorno alla sorgente di acqua viva ed eterna. Solo così potremo annunciare la Sua Parola e rendere il mondo più bello, santo e gioioso senza gesti di contrarietà tra fratello e fratello.
Durante la liturgia i celebranti si sono recati al pozzo di Giacobbe, realizzato in chiesa, versandovi l’acqua dalle proprie brocche . La diversità nell’unità. Momenti estremamente suggestivi ed emozionanti. A conclusione della liturgia i concelebranti si sono scambiati il segno di pace ed è seguito un convivio con tutti i numerosi partecipanti all’assemblea. Segno di sensibilità ecumenica è stato anche l’omaggio ai presenti del Calendario ecumenico 2015 “Religions for Peace”.

 

di Agostino AVERSA