Incontro di Avvento per le Confraternite Diocesane

Lunedì 17 dicembre le Confraternite Diocesane si sono riunite per il tradizionale Incontro di Avvento presso la Casa di Spiritualità “Armida Barelli” ad Alberi, Meta.

I nuovi orientamenti pastorali sono stati l’argomento di riflessione e di discussione dell’incontro che si è svolto nel consueto clima di fraternità.

Consorelle e confratelli, arrivati dalla maggior parte delle Confraternite diocesane si sono riuniti intorno al nostro Arcivescovo, Mons. Francesco Alfano, al nostro Responsabile Don Ciro Esposito e a due ospiti illustri: Don Salvatore Abagnale e il prof. Gianfranco Cavallaro.

Dopo una breve introduzione Don Ciro ha passato la parola a Mons. Alfano che ha sottolineato l’importanza del Vangelo che diviene vera gioia se “vissuto” e non insegnato, “testimoniato” e non ostentato.

La “Chiesa in uscita” che Mons. Alfano auspica può vedere proprio nelle Confraternite degli “attori” capaci di recitare un ruolo da protagonisti.

C’è bisogno di “coraggio” e “intraprendenza” per riscoprire le motivazioni che sono alla base della nascita dei nostri Sodalizi e renderle “attuali” e vicine agli “uomini e alle donne” del nostro tempo.

Come Pietro, ha concluso l’Arcivescovo, ci fidiamo del Signore e ci lasciamo guidare dallo Spirito certi che, se diventeremo “annunciatori” e “testimoni” del Vangelo vivremo la vera gioia: “Alzati, scendi e va’ con loro!”.

Don Salvatore Abagnale e il prof. Cavallaro hanno rapidamente illustrato gli Orientamenti evidenziando il passaggio nodale, cui è chiamata la comunità ecclesiale, da una “pastorale conservativa” a una “missionaria” da vivere “in compagnia degli uomini” nei “luoghi” e nelle “azioni”.

I “luoghi” rappresentano il contesto nel quale le nostre comunità vivono il Vangelo: l’ambiente che è rappresentato dal creato, la cultura che è dialogo e arricchimento, il dolore e la solitudine, che sono le povertà materiali e spirituali, la dipendenza, la malattia, le disabilità, il lutto, la festa che è tale se espressione di gioia condivisa, il lavoro che rappresenta il luogo della umanizzazione dell’essere vivente che partecipa all’opera creatrice di Dio e contribuisce al bene comune, il mondo digitale rappresenta, infine, la frontiera della comunicazione umana con cui siamo chiamati a confrontarci senza essere ancora adeguatamente preparati a questa sfida importantissima e sostanziale del nostro tempo.

Le “azioni” che vengono richieste al cristiano, oggi, per attuare nella propria vita gli insegnamenti del Vangelo, sono “accogliere”, “partecipare” e “ condividere”.

Attraverso queste azioni le Confraternite in primis possono esprimere il loro modo di essere capaci di custodire la tradizione e interpretare l’innovazione per una pastorale non più “conservativa”, ma “missionaria”.

Don Ciro Esposito ha concluso il momento di formazione annunciando che il prossimo anno sarà aperta un’ampia discussione sullo statuto diocesano per le Confraternite che, alla luce degli input ricevuti, e risalendo, ormai, agli inizi degli anni novanta necessita di una revisione.

I presenti si sono poi recati nella Cappella per la recita del Vespro e successivamente per un momento di festa nella sala da pranzo. La serata allietata da un pò di musica e da una tombolata “confraternale”, arricchita dalle ottime pietanze dello chef e di tutto l’ospitalissimo staff di Casa Barelli si è conclusa con gli auguri di un sereno Natale e con l’appuntamento al prossimo incontro che si terrà nei primissimi giorni della Quaresima 2019.

Il Servizio Confraternite

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