La bellezza e la serenità della clausura senza restrizioni

Monache Domenicane Monastero Santa Maria delle Grazie Sorrento

La nostra comunità si è sentita chiamata a vivere con molta partecipazione e intensa preghiera questo tempo di pandemia.

Chiusa la nostra chiesa nella quale ogni giorno condividiamo con i fedeli l’Ufficio divino, il Santo Rosario e la Santa Messa, e senza alcun contatto esterno, abbiamo sentito ancor più profondamente la bellezza e la serenità della clausura senza restrizioni. Le nostre giornate le abbiamo trascorse in un clima di intenso silenzio, di ascolto della parola di Dio, nella preghiera e nella adorazione Eucaristica. Siamo però state attente a tutto quello che accadeva nella nostra Nazione e nel mondo a causa della pandemia senza mai sentirci estranee.

Accogliendo con partecipazione e amore le sofferenze e difficoltà dei nostri fratelli, i timori del presente e le incertezze per il futuro e ammirate dai sacrifici degli operatori sanitari e di tantissimi volontari, nella preghiera le abbiamo presentate al Signore chiedendo per tutti forza per resistere nel combattimento, speranza e consolazione.

Siamo state molto scosse delle tantissime persone morte a causa del virus, tra cui molto sacerdoti e religiose. Abbiamo pregato molto per loro. Abbiamo trepidato tanto alla notizia delle nostre consorelle domenicane del Monastero di Cremona ammalate di covid-19. Grazie a Dio nessuna di esse è deceduta.

Pur sentendo la mancanza della Messa quotidiana, è stato per noi di grande consolazione seguire il Santo Padre nella celebrazione eucaristica di ogni mattina, nel Triduo Pasquale e tutti gli altri momenti di preghiera, anche quelli che ha visto la nostra Chiesa unita nell’invocazione a Maria. La visita del nostro Arcivescovo il giorno di venerdì in albis è stato per noi un momento di grazia. La sua presenza e la celebrazione eucaristica che ha voluto donarci, ancora una volta ci ha fatto sentire pietre vive della nostra chiesa locale e ravvivato la nostra vocazione claustrale come cuore orante e offerta viva, così come voluta dal nostro Fondatore San Domenico su Guzman.