La Scuola per un Nuovo Umanesimo

La Scuola per un Nuovo Umanesimo è il tema del corso di formazione di quest’anno organizzato dall’Ufficio Scuola per i docenti di Religione Cattolica.
Durante gli incontri abbiamo avuto, come sempre, relatori d’eccezione, come l’ispettrice dottoressa Amalia Ponticelli che ci ha fatto un escursus dell’IRC e in particolare nella scuola del cambiamento. Il prof Michele Cassese che ci ha tenuto una lezione assolutamente nuova ed interessante su Lutero. La necessità che ogni credente si accosti alla Parola autonomamente portò Lutero a richiamare la fondamentale importanza dell’educazione. La libera interpretazione dei testi sacri richiede infatti la capacità di leggerli e comprenderli, pertanto occorreva che fosse impartita a tutti, anche alle donne, una medesima istruzione di base. Il lavoro è inteso non più come strumento per acquisire meriti presso Dio, ma come attività a cui Dio ci chiama per testimoniare la nostra fede.
LA PROFESSIONE “IST EIN BERUF”… la professione è una vocazione.

Cosa davvero nuova di questo aggiornamento è stata il coinvolgimento diretto dei docenti che, con una serie di contributi personali e la condivisione delle loro esperienze,  hanno arricchito i nostri incontri e ci hanno sollecitati a rendere sempre più efficace la nostra presenza nella scuola.
Un affettuoso ringraziamento al Prof Gianfranco Cavallaro, che speriamo di poter avere come relatore in un prossimo corso di aggiornamento.

La presenza e l’intervento di tre giovani sacerdoti sono stati preziosi: don Antonino Minieri,  don Paolo Anastasio e don Mario Cavaliere.

Il giorno 24 maggio si è tenuto un Convegno Lions al Club House di Sant’Agnello(Na), in penisola sorrentina.
Si tratta di una manifestazione conclusiva, con premiazione, di un progetto nelle scuole sulla lingua italiana.
Nell’incontro, rivolto ad alunni e docenti, si è parlato dell’importanza della lingua italiana come fattore portante dell’identità nazionale, di mezzo per l’esercizio della cittadinanza attiva e di riscatto sociale attraverso la cultura. Nonché della difesa della lingua italiana dall’abuso dei neologismi.
E proprio in tale occasione Don Antonino Minieri, attraverso la lettura di brani significativi, ha messo in evidenza l’importanza della lingua italiana e della cultura per il riscatto sociale.
E’ seguita la premiazione dei migliori elaborati degli alunni che hanno partecipato al concorso sulla lingua italiana.

Don Paolo Anastasio che, anche con una piccola attività laboratoriale, ha sottolineato quanto una buona relazione educativa sia necessaria per alimentare il desiderio, la giusta motivazione nel processo di insegnamento-apprendimento.
“Gli studenti non sono vasi da riempire, ma fuochi da accendere”

Don Mario Cavaliere poi ci ha raccontato di don Milani.
I cinque verbi declinati dal Convegno di Firenze, le cinque vie da seguire nella vita quotidiana per un nuovo umanesimo: Uscire, Annunciare, Abitare, Educare, Trasfigurare, don Milani nella sua breve esistenza le ha vissute ed attualizzate tutte in un tempo difficile, di regime.
Mettiamoci alla scuola di don Lorenzo Milani e facciamo sì che il motto da lui formulato diventi il motto della scuola italiana: I CARE.

«Se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati».
DON LORENZO MILANI

Nuovo Umanesimo è l’umanesimo che diventa attuale quando si riapre l’interrogazione sulla condizione dell’uomo e del suo destino.
In Gesù Cristo è il Nuovo Umanesimo. Sono in stretta sintonia l’umanità di Gesù e la nostra, per definirne la dignità più profonda.
L’umanità di Gesù è il modello dell’uomo e della donna di oggi come di sempre.

La presenza del nostro arcivescovo poi ci conforta e ci dà forza nel compiere al meglio il nostro mandato.

A lui va il nostro ringraziamento e alla direttrice dell’Ufficio IRC la Professoressa Maria Rosaria Pirro Titomanlio.

di Licia D’AURIA