scout stabia

Le testimonianze: Gruppo Scout Stabia 2

“Sorridono e cantano anche nelle difficoltà”… ma in fondo “sanno obbedire”… in queste settimane quante volte ci è passata in mente, quasi al setaccio la nostra legge scout. Dieci articoli che sono il senso della nostra vita associativa, e non solo, e con i quali abbiamo dovuto fare i conti in queste settimane. Da un lato, seguire le indicazioni dell’Agesci, che ci chiedeva di fermarci, per il bene comune, dei nostri capi, dei nostri ragazzi, ma anche le indicazioni del Governo, che ci chiedevano di restare sempre più a casa, di combattere così la nostra partita.

Sono bastate poche ore, le lacrime nella cappellina dell’adorazione in parrocchia, in una sera particolare, in cui avevamo appena accolto due nuovi giovani capi, a cui qualche minuto dopo avevamo dovuto dare la notizia più triste, hanno subito lasciato posto al sorriso, alla fantasia, al rimboccarsi le maniche per essere “laboriosi ed economi”, e riprendere a vivere, sia pure a distanza, il metodo scout.

Ai più quella sera era sembrato di rivivere una scena del film della Aquile Randagie, a cui avevamo assistito proprio quest’anno, quando Baden, Kelly, e tanti altri giovani ai tempi del fascismo, l’istante dopo aver deposto i guidoni, riprendevano il fazzolettone per tenere ancora accesa la fiammella dello scoutismo. In fondo c’era una guerra da combattere, contro un nemico invisibile, e ciascuno avrebbe dovuto mettere in campo i propri talenti per dare il proprio contributo.

Pochi giorni, il tempo di capire come la Grande Rete poteva consentirci di essere al fianco dei ragazzi, ed eccoci qui, ancora pronti a dare il nostro servizio da educatori. I castorini, il gruppo dai 5 ai 7 anni, giunto alla sua terza annualità, è stato raggiunto dai vecchi Castori appena messe a fuoco le strategie per poter coinvolgere una fascia d’età che forse più di tutti avrebbe potuto soffrire la mancanza di rapporti umani. Giochi, disegni, canti, e la chat di Colonia per essere al fianco dei bambini. A ciascuno una lettera per comporre quell’ashtag #andràtuttobene che è diventato banner sulla pagina Social del gruppo. I lupetti sono stati tra i primi ad essere ricontattati.

Subito gruppi what’s app per continuare a cacciare tutti insieme in un percorso ipotizzato dai vecchi lupi fatto di tecnica, attività di mani abili, la catechesi, con il vangelo a fumetti della domenica accompagnato dal commento video del nostro don Christian, divenuto subito virale anche per tutti gli altri bambini della parrocchia, e poi il racconto delle storie di Mowgli, iniziato prima dello stop, e concluso per la prima volta a distanza… Il reparto, nautico, ha riscoperto nuove reti per tenere unita la scialuppa. Attività di squadriglia, la riunione di reparto in chat, incontri e lavori tra le squadriglie, e poi il percorso di catechesi concordato sempre con l’assistente sul tema della solitudine, per invogliare gli esploratori e le guide a raccontarsi in primis, per vivere tutti insieme il cammino della Quaresima. Tecniche, giochi a distanza aiutano i ragazzi a tenersi in contatto, col sogno nel cuore di poter tornare quanto prima sulle nostre scialuppe a solcare i mari…

Al noviziato è stato chiesto, insieme agli spunti di catechesi sulla quaresima, di immaginare e di sognare il ritorno alla normalità, il modo di ripartire del gruppo, pensando ad una festa che potrà rivederci tutti insieme, abbracciarci ancora con più calore di prima… Il Clan, ancora, ha dato spazio ad incontri e confronti in chat, momenti anche di gioco e di riflessione, la rilettura di alcuni canti che hanno assunto negli anni particolare significato per gli scout, ripensando a momenti simbolo del nostro essere associazione, come il 19 marzo scorso, giorno del ricordo delle vittime della mafia, rivissuto insieme da capi e ragazzi con foto, immagini e confronti. Ed infine la co.ca. la spina dorsale che ci aiuta, ci ha aiutato in queste settimane di distacco. Quella che non poteva fermarsi, e che ha subito ritrovato in sé stessa lo stimo allo scoutismo 2.0.

Due incontri settimanali in video tra i capi, uno per giocare insieme, uno di catechesi con don Cristian, l’assistente, per essere ancora comunità, sia pure a distanza. Qualche capo ha anche avuto l’opportunità di essere in prima linea insieme alla Protezione Civile ed al Comune di Castellammare, cercando di coinvolgere gli altri in attività di solidarietà, affinché quel fazzolettone possa continuare ad essere un simbolo, e soprattutto con il sogno di poter ricolorare le strade, le chiese, i monti ed i mari dell’azzurro delle nostre camicie…

A cura del Gruppo Stabia 2 Scout