Misericordes sicut Pater

 Il giubileo, tempo di misericordia
«Ci sono momenti nei quali in modo ancora più̀ forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché́ renda più̀ forte ed efficace la testimonianza dei credenti» (Misericordiae Vultus, 3).
«Un Anno Santo straordinario, dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. […] La Chiesa sente in maniera forte l’urgenza di annunciare la misericordia di Dio. La sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio convinto. Essa sa che il suo primo compito, soprattutto in un momento come il nostro colmo di grandi speranze e forti contraddizioni, è quello di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo. […] In questo Anno Giubilare la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo e ogni donna e ripeta con fiducia e senza sosta: «Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre» (Sal 25,6)» (MV,  25).
 
La Porta Santa, luogo di misericordia
La Porta della Misericordia è la Porta Santa che, in occasione del Giubileo straordinario, il Papa ha chiesto di aprire in ogni Diocesi. La Porta Santa giubilare – che a Roma è aperta nelle quattro Basiliche Papali – per la nostra Arcidiocesi è quella della Chiesa Cattedrale di Sorrento, centro della vita liturgica della comunità diocesana, e quella della Chiesa Concattedrale di Castellammare, aperta solennemente dall’Arcivescovo nei Primi Vespri della Domenica Gaudete.
Alla Porta Santa si accederà attraverso il pellegrinaggio, immagine e segno del cammino dell’esistenza terrena. «Il pellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi» (MV,  14).
Per volontà del Santo Padre, gli ammalati e le persone anziane e sole, in condizione di non poter uscire di casa, e dunque impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, i quali vivono con fede e gioiosa speranza «la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore”, ricevono la Comunione o partecipano alla Santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, potranno ottenere l’indulgenza giubilare» (Lettera del Santo Padre Francesco con la quale si concede l’indulgenza  in occasione del giubileo straordinario della misericordia, 1 settembre 2015).
 
L’indulgenza giubilare, segno di misericordia
«Il perdono di Dio non conosce confini»: così Papa Francesco scrive nella Bolla di indizione del Giubileo (MV, 22). Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega che «l’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa (grazie alla confessione sacramentale e all’assoluzione), remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi» (n. 1471).
La Chiesa dispensa le indulgenze attingendo al tesoro dei meriti di Cristo, della Madonna e dei Santi. Nella comunione dei santi, che lega le anime di coloro che hanno raggiunto la patria celeste o che sono ancora pellegrini sulla terra, esiste un vincolo perenne di carità̀ e uno scambio di beni: la santità̀ di uno aiuta gli altri.
La Chiesa dispensa le indulgenze in virtù del potere conferito da Cristo a Pietro di legare e sciogliere. L’indulgenza plenaria consiste nella remissione di tutta la pena temporale dei peccati già perdonati in confessione.
Che cosa si richiede per ottenere l’indulgenza giubilare?
Papa Francesco ha stabilito che è necessario compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa. E’ importante che questo momento sia unito, anzitutto, al sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucarestia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre per il bene della Chiesa e del mondo intero.
Infine, l’indulgenza giubilare può essere ottenuta anche per le persone defunte. «A loro siamo legati per la testimonianza di fede e di carità che ci hanno lasciato. Come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei Santi, pregare per loro, perché­ il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa stringerli a se nella beatitudine che non ha fine» (Lettera del Santo Padre Francesco…, 1 settembre 2015).
 
 
Preghiera per il Giubileo
Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,
e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:
Se tu conoscessi il dono di Dio!
 
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,
del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza
per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
 
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione
perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore
e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio
proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.
 
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia
a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen
 
 
 

 

di don Salvatore IACCARINO