Misericordia et Misera. Mons. Alfano: continuiamo il nostro cammino più forti e decisi

Il Papa ci invita a raccogliere i frutti e continuare il cammino. Il giubileo finisce ma non si conclude il cammino della misericordia che ci ha visti così impegnati durante l’anno. Che cosa significa questo?
Ci sono vari punti che mi hanno colpito sui quali sento il bisogno di soffermarmi. Una domenica dedicata all’importanza della Parola e quindi anche alla Lectio Divina: il Papa chiede che ci sia un’attenzione precisa durante tutto il cammino ordinario per tutto il popolo di Dio. La misericordia non è un concetto o un’iniziativa nostra ma il dono che Dio ci fa di se stesso, chi si mette in ascolto in modo fiducioso può sperimentare e vivere la misericordia.
La giornata mondiale dei poveri aiuterà cristiani a riflettere sulla povertà «al cuore del Vangelo», e sarà “una genuina forma di nuova evangelizzazione» con la quale rinnovare
il volto della Chiesa”.
Papa Francesco istituisce una giornata dedicata completamente ai poveri in ogni comunità prima della domenica di Cristo Re. Un gesto e un’iniziativa davvero bella e significativa, alla fine dell’anno liturgico ci impegniamo a guardare Cristo riconoscendolo presente nei poveri. Significativa non per un’emozione o per un’occasione ben precisa ma per una revisione di vita, come un impegno a fare di più con coraggio e decisione come comunità, un invito alla realizzazione di ciò che disse all’inizio “Come vorrei una chiesa povera per i poveri”.
“Interrompere la gravidanza resta una colpa grave perché pone fine a una vita innocente, tuttavia non esiste peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere”
Un’attenzione a chi è in difficoltà e in un momento di sofferenza quando si rivolge al sacerdote nel momento della confessione. Una parola di incoraggiamento che il Papa ha voluto esprimere nei confronti di chi porta il peso di una ferita grave, come nel caso dell’aborto. Dinanzi alla richiesta di perdono per ricominciare un cammino nuovo nella penitenza e nel cambiamento, ci sia la disponibilità da parte della comunità e da parte del confessore nell’accompagnare il cammino. Il Papa estende quello che aveva già trasmesso durante il giubileo a tutti i sacerdoti ossia la possibilità di assolvere immediatamente. Un ministro della Chiesa sono vicini a tutti i peccatori desiderosi di perdoni impegnati in un cammino di effettiva conversione.
“Verifica della grande e positiva incidenza della misericordia come valore sociale, che spinge a rimboccarsi le maniche per restituire dignità a milioni di persone che sono nostri fratelli e sorelle, chiamati con noi a costruire una ‘città affidabile’”.
Un giubileo che non resti solo un ricordo ma una traduzione in gesti concreti di quello che è stato un anno di misericordia. Un impegno che coinvolge anche la nostra realtà diocesana in quanto ci sono tante iniziative a favore dei poveri facendo collaborare le tante realtà presenti sul territorio. Ci sono tanti percorsi dell’ascolto della parola ma vanno diffusi sempre di più affinché sia data ad ogni persona la possibilità di accostarsi al Signore attraverso il vangelo. Come ci sono iniziative specifiche che abbiamo avviato e che devono sempre più offerte a quanti vogliono, un percorso di accompagnamento che faccia sentire queste persone desiderose di perdono sempre più inserite nella comunità.
Ci dobbiamo sentire stimolati ad andare avanti, coinvolgere quanta più gente possibile in questo cammino per ricostruire la speranza, così siamo chiamati a restare nella città per essere testimoni di un dono così grande che non è solo per noi.