Mons. Alfano: “Attenzione a chi è in frontiera”

Sabato 14 febbraio nella basilica vaticana, Papa Francesco ha tenuto un Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 20 nuovi cardinali, per l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o Diaconia. Come ha spiegato padre Federico Lombardi, , direttore della Sala Stampa vaticana a gennaio, dopo l’annuncio delle nomine da parte del Pontefice all’Angelus del 4 gennaio, è “evidente il criterio che ha guidato il Papa nella scelta dei nuovi cardinali, quello dell’universalità: tra elettori ed emeriti, infatti, sono 18 i Paesi del mondo rappresentati. Non solo: tra le 14 nazioni di provenienza degli elettori, 6 non avevano un cardinale o non lo avevano mai avuto, come Capo Verde, Tonga o Myanmar, oppure si tratta di comunità ecclesiali piccole o in situazioni di minoranza”. La diocesi di Santiago de Cabo Verde, ad esempio, “è una delle più antiche diocesi africane”, mentre quella Morelia in Messico si trova “in una regione travagliata dalla violenza”. Una scelta ancora una volta nel senso di dare risalto alle periferie. In Italia, ad esempio, hanno avuto la berretta cardinalizia monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e monsignor Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo.
 
“La prima reazione di fronte all’annuncio di queste nomine è stata la sorpresa – evidenzia il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano -; la seconda la gratitudine perché questo stile nuovo ci fa cogliere la serietà di una indicazione: andare alle periferie, ascoltare tutti, far emergere coloro che non hanno voce”. Tutto questo, chiarisce il presule, “ci impegna a uno stile che deve riguardare tutta la Chiesa, tutti i pastori, tutte le comunità. Non possiamo che essere contenti di questa indicazione del Papa che ci porta nei punti più bassi della terra, dove sembrerebbe che i poveri siano destinati a rimanere tali o gli esclusi a farsi sentire solo in qualche occasione”.
 
Questa indicazione del Papa vale “anche a livello nazionale, dove ci sono tante ricchezze che non coincidono sempre con quello che la storia e la tradizione ci hanno tramandato. È bene che ci sia questa attenzione per chi è in frontiera, per chi sta in prima linea, per chi sta facendo di tutto per aprire sentieri nuovi, nei quali immettersi con questa gioia nel cuore di portare il Vangelo anche a chi ne è privo”.

 

di Gigliola ALFARO