Mons. Alfano: “Bartimeo, modello di ogni discepolo”

Domenica 25 ottobre – XXX Domenica del Tempo Ordinario – ci presenta un passo del Vangelo di Marco:

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

 Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».

 Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.

 Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Su questo passo del Vangelo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “Chi l’avrebbe mai detto: un povero mendicante, un cieco, proposto dal Vangelo come modello di ogni discepolo. Così è l’esperienza di Bartimeo, quest’uomo che è ai margini della strada, dimenticato anzi disprezzato da tanti, che fa sentire la sua voce al passaggio di Gesù, che da Gerico sale a Gerusalemme. È la voce di un disperato, la voce di uno degli ultimi della terra, che gridano sapendo di non essere ascoltati, ma avendo ancora un briciolo di speranza. Passa quel Gesù che ha fatto tanto bene e che può fare bene anche a lui. Non vuole lasciarsi scappare l’occasione.

Vengono i brividi davanti a questa figura, che ci invita a rivedere il nostro andare dietro Gesù. Bartimeo desidera andare da Gesù, ma c’è un ostacolo grande. La folla lo zittisce: non bisogna disturbare il Maestro, me egli grida più forte. Che bello questo grido così forte. Il grido di chi non sa ancora se diventerà discepolo, ma che non vuole che Gesù passi accanto a lui senza averlo incontrato. Ed è proprio Gesù che lo aiuta a soddisfare questo suo desiderio: si ferma, lo manda a chiamare, coinvolgendo anche gli altri. Perché l’incontro non avviene mai escludendo tutti quelli che fanno ancora fatica ad aprirsi e ad accogliere coloro che non ce la fanno da soli.

Finalmente sono l’uno davanti all’altro: il cieco e la Luce, l’uomo povero e il Dio ricco, che è venuto a farci ricchi attraverso la sua umana povertà. Che posso fare per te?, chiede Gesù. Basterà solo vedere con gli occhi della carne? Lui vuole vedere nel cuore dell’uomo, comprendere il senso della storia, non si accorge che sta già vedendo perché l’incontro con Gesù ha già aperto il suo cuore. Il miracolo è compiuto. Manca solo la conclusione, l’elemento manifesto ed espressivo: ‘Vedi di nuovo con questa fede che finalmente ti ha reso un uomo nuovo, discepolo del Signore’. Bartimeo accoglie, gioisce, non solo ringrazia, comprende che la sua vita è cambiata. Adesso andrà dietro Gesù, fino a Gerusalemme. È la via della croce che sarà anche per lui passaggio certo stretto, inevitabile, ma straordinariamente fecondo verso la risurrezione”.

 

 

XXX Domenica dl Tempo Ordinario 25 ottobre 2015

Mons. Alfano: “Bartimeo, modello di ogni discepolo”

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Sabato 24 ottobre 2015