Mons. Alfano: “Con Cristo impariamo a liberarci dei nostri pregiudizi”

Domenica 5 luglio – XIV Domenica del Tempo Ordinario- ci presenta un passo del Vangelo di Marco:
 
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
 
Su questo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “Quanti pregiudizi nella nostra esperienza, quanta approssimazione e superficialità che non ci consente di andare fino in fondo nella verità delle cose. È quello che ha sperimentato anche Gesù: la gente lo conosceva, eppure quando nella sinagoga ha annunziato il Regno di Dio e insegnato con l’autorità che tanti gli riconoscevano, proprio i più vicini sono restati interdetti, scandalizzati perché pensavano di conoscerlo bene. Il pregiudizio e l’approssimazione non hanno consentito loro di cogliere la novità e di riconoscere in Gesù il Messia tanto atteso. Così, ci racconta il Vangelo, sono passati dall’apertura alla chiusura e sono diventati increduli. È un’indicazione forte e una provocazione grande anche per noi perché chi di noi non sperimenta incomprensioni e idee che restano fisse dentro di noi e non ci permettono di essere liberi nei confronti della realtà. Forse, senza accorgercene, questo rallenta anche il nostro cammino di fede. Gesù non è sempre come noi lo immaginiamo, dobbiamo aprirci a Lui con stupore e libertà e accoglierLo con la novità con cui Egli si presenta a noi. La fede è un cammino continuo, il Vangelo non dà niente per scontato e ci spinge ad andare sempre oltre noi stessi. La sua parola perciò è vera, è grande, è nuova, perché non viene dagli uomini e nemmeno dalla nostra esperienza precedente. Gesù è sempre accanto a noi. Se impariamo nell’incontro con Cristo a liberarci dei nostri pregiudizi, riceveremo vantaggi anche nei rapporti con gli altri e diventeremo persone autentiche, disposte a lasciarsi interrogare e stupire dal dono che Dio ci fa di fratelli e sorelle che camminano insieme nel Suo nome”.
 

XIV Domenica del Tempo Ordinario 05 luglio 2015

Mons. Alfano: “Con Cristo impariamo a liberarci dei nostri pregiudizi”

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Venerdì 3 luglio 2015