Mons. Alfano: “Il nostro è un Dio che è vita, comunione, dialogo incessante di amore”

Domenica 31 maggio 2015 – Santissima Trinità – presenta un passo del Vangelo di Matteo:
 
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
 
Su questo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “Fate discepoli tutti i popoli e battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. È la missione che il Risorto affida ai suoi discepoli. È il compito che la Chiesa, nel corso dei secoli, deve portare avanti; esiste per questo: annunciare il Vangelo e far incontrare le persone di ogni razza e cultura con Gesù e per immergerle nella vita di Dio. Quel mistero che Gesù è venuto a rivelare e comunicare e che noi nel tempo abbiamo racchiuso in una formulazione: crediamo nella Trinità. Non è tanto la festa che facciamo in un giorno, quanto la fede che viviamo sempre. La nostra fede è trinitaria: cioè non è tanto un mistero inspiegabile, ma un’esperienza intensa, forte e decisiva da vivere. Gesù si è rivelato così, come Colui che è in continua, permanente e feconda comunione con il Padre, di cui Lui è il Figlio sempre legato al Padre e che attinge continuamente dal Padre e che ne rivela, nella sua umanità, il Volto buono e misericordioso. È il Figlio che consegna se stesso al Padre, nel momento drammatico della morte, in cui la violenza e il peccato degli uomini non può dividere Coloro che sono eternamente uniti. Ed è Gesù che, rivelando questa comunione intima che lo lega al Padre, ci ha mostrato e fatto sperimentare il legame che li unisce: il dono dello Spirito. Senza lo Spirito non c’è unità, non c’è comunione, non c’è distinzione tra il Figlio e il Padre. Ecco il mistero messo nei nostri cuori e nella vita della Chiesa. Il nostro Dio non nasce da una ricerca astratta, filosofica, razionale. Non è un Dio che va spiegato come un teorema. È un Dio che è vita, comunione, dialogo incessante di amore tra l’Amante e l’Amato. Sì, sono parole umane per poter raccontare la storia di un Dio che così si è mostrato agli uomini: un Dio che ci accoglie all’interno di queste relazioni di amore, figli anche noi nel Figlio, per mezzo del Suo Spirito, affinché possiamo sperimentare la gioia dell’Amore paterno, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino”.
 

Santissima Trinità 2015

Mons. Alfano: “Il nostro è un Dio che è vita, comunione, dialogo incessante di amore”Com’è il tuo dialogo con Dio…?

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Venerdì 29 maggio 2015