Mons. Alfano: “L’Evangelii Gaudium una sfida per la nostra Chiesa”

Durante l’Assemblea generale della Cei i vescovi si sono confrontati sulla ricezione dell’esortazione apostolica “Evangelium Gaiudium” di Papa Francesco nelle diocesi italiane. Con il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano, facciamo il punto della situazione nella nostra arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia.
“La linea di fondo dell’Evangelii Gaudium” spiega mons. Alfano –  è una pastorale di evangelizzazione, una pastorale missionaria. Questo c’interpella da vicino e trova la nostra Chiesa in cammino. Se penso al cammino precedente in vista del Sinodo e poi confermato dall’assise sinodale, si tratta proprio di questo: di mettersi nell’ottica di evangelizzatori che sono vicini alle persone e recepiscono le esigenze, le realtà nuove e le problematiche e cercano di tradurre il Vangelo in gesti concreti. Penso all’impegno catechistico degli anni passati che trova le nostre comunità attente, pronte a intraprendere vie nuove, non solo nella catechesi dei ragazzi, ma anche nella vicinanza ai giovani, nell’accompagnamento dei fidanzati e delle giovani famiglie. Penso alla solidarietà e a tutti i gesti concreti nel campo della carità, accanto ai bisognosi, ai poveri, agli emarginati, alla persone che vivono situazioni di particolari sofferenze. Questa pastorale missionaria ci trova in cammino”.
D’altra parte, prosegue il nostro arcivescovo, “l’Evangelii Gaudium ci chiede di stare dentro la storia e di fare proprie le attese dei poveri: i sentieri di giustizia, la costruzione di una città a misura dell’uomo. Anche su questo la nostra Chiesa si è impegnata e ha tante esperienze di vicinanza e di solidarietà. Penso a tante comunità che vivono in prima linea questa attenzione che è ascolto attraverso le Caritas, vicinanza attraverso gruppi di volontari, condivisione di situazioni particolarmente difficili, confronto nelle Unità pastorali di cosa è possibile dire e fare dinanzi a problemi gravi come quello del lavoro, del bene comune”.
Ma non basta: “Decisamente – afferma il nostro pastore – il Papa chiede qualcosa in più o chiede di vivere tutto questo con una maggiore intensità e radicalità. Qui l’impegno è grosso. La nostra Chiesa ha bisogno di ripensarsi a partire dalla missione. Questo è un grande capovolgimento per nulla facile. Al centro della Chiesa, il Papa lo ripete sempre, non ci siamo noi, ci stanno i poveri. Questa è la rivoluzione del Vangelo da tradurre in scelte pastorali, in strutture da ripensare nei percorsi e nella vita ordinaria delle nostre parrocchie. In realtà, “se al centro non ci siamo più noi, ma i poveri di ogni tipo – non parliamo solo di povertà materiale – allora la primaria attenzione non è per noi, i nostri gruppi, la nostra realtà, ma per gli altri che c’interpelleranno e modificheranno in tutte le scelte”.
Qui, ribadisce mons. Alfano, “il cammino è grosso, chiama in causa i pastori – vescovi e sacerdoti – come primi responsabili delle comunità; gli operatori pastorali, ad esempio i Consigli pastorali: non ci dovremmo più chiedere come portare avanti quello che abbiamo ricevuto; cambia la prospettiva come il Vangelo ci chiede di fare”. La questione è “non solo, allora, come evangelizzare i poveri, ma come farci evangelizzare. Questa è la grande sfida che l’Evangelii Gaudium ci mette davanti. Il Papa vuole che ripensiamo l’esistente in modo nuovo. Facciamo l’esempio dei giovani. In molte comunità ci sono i gruppi giovani: se al centro ci sono i poveri, nella fascia giovanile al centro ci saranno tutti; la stragrande sono quei giovani che per un motivo o l’altro noi non avviciniamo se non occasionalmente. Eppure, loro sono al centro, non perché li dobbiamo raggiungere, ma perché lì c’è il cuore del Regno di Dio”. Secondo l’arcivescovo, “la nostra Chiesa attraverso il cammino che ha fatto e la scelta di fondo dell’Unità pastorale si trova predisposta almeno pastoralmente all’ascolto e al confronto. Certo, anche le Unità pastorali possono chiudersi in se stesse, ma il fatto stesso che sono comunità chiamate ad ascoltarsi e a mettersi insieme in ascolto della realtà che3 condividono saremo insieme provocati e guidati dallo Spirito. È un cammino impegnativo e lungo, ma è il cammino che vogliamo fare”.

di Gigliola ALFARO