La pioggia e il freddo non hanno fermato la voglia di vegliare e di pregare, la sera tardi di sabato 4 aprile. Perché la notte tra sabato e domenica è stata una notte speciale: Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dalloscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra allamore del Padre e li unisce nella comunione dei santi. Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro, come canta lExultet. Nella cattedrale a Sorrento i fedeli si sono riuniti intorno allarcivescovo, mons. Francesco Alfano, per la veglia pasquale. Sì, la cattedrale era gremita per questa notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e luomo al suo creatore.
Per la pioggia la benedizione del fuoco e la preparazione del cero non sono avvenute sul sagrato della cattedrale, ma allingresso della chiesa, mentre i fedeli erano già allinterno al buio. Larcivescovo ha acceso il fuoco e lha benedetto, ha preparato il cero, incidendo su di esso una croce, la prima e lultima lettera dellalfabeto greco, alfa e omega, e le cifre dellanno corrente, poi vi ha posto, in forma di croce, cinque grani di incenso. Dopo aver acceso il cero è iniziata la processione.
Alla celebrazione hanno partecipato due gruppi appartenenti al Cammino neocatecumenale, uno proveniente da Meta e laltro da Mezzapietra (Castellammare di Stabia), che a conclusione di un lungo cammino (per il gruppo di Meta addirittura 35 anni) sono venuti a celebrarlo con larcivescovo nella veglia pasquale.
Nella liturgia della Parola è stata ripercorsa la storia della salvezza grazie a unabbondante Parola di Dio: due brani dalla Genesi, uno dallEsodo, due dal libro del profeta Isaia, uno dal libro del profeta Baruc e uno dal libro del profeta Ezechiele, ciascuno accompagnato da un Salmo responsoriale. Poi si è cantato il Gloria e, dopo la lettera di San Paolo ai Romani, lAlleluia che ha preceduto il Vangelo. È un annuncio sorprendente quello che le donne sentono quando giungono al sepolcro: Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Sì ha detto mons. Alfano nellomelia -, anche noi siamo alla ricerca di Gesù. In Lui cerchiamo la salvezza. Ma, ha avvertito il presule, non Lo dobbiamo più cercare tra i morti. Questa notte è illuminata da Lui. Nelle tenebre splende la Sua luce. Gesù è vivo, di più: è la sorgente della vita, in Lui viviamo anche noi. Infatti, il Battesimo ci ha unito a Cristo definitivamente. Con Lui siamo morti e risuscitati. Con Lui siamo immersi in una umanità nuova.
Oggi restiamo sgomenti di fronte alle tante notizie angoscianti che arrivano: Non chiudiamo gli occhi di fronte al male del mondo ha affermato larcivescovo -, ma nel buio è entrata la luce di Cristo Risorto, luce che impregna la nostra miseria. Dunque, Cristo Risorto è la speranza dellumanità. In Lui possiamo costruire la storia. Non siamo, però, semplici spettatori: La nostra fede ha evidenziato il nostro pastore si fa impegno concreto e testimonianza profetica. La risurrezione di Cristo è la nostra risurrezione. Cristo è veramente risorto e noi gioiamo per lamore che ci viene donato.
Dopo lomelia è seguita la liturgia battesimale. Sono stati quattro i bambini battezzati per immersione: Gaetano Giovanni, Mario, Flavia Sofia e Simone. Si è proseguito, poi, con la liturgia eucaristica. Alla fine della veglia mons. Alfano ha sottolineato come la presenza dei due gruppi del Cammino neocatecumenale ricordino a tutti che siamo in cammino e che la ricchezza data dalla presenza di diversi carismi nella Chiesa è un dono, che, al tempo stesso, ci fa sperimentare la bellezza dellunità, che non dobbiamo disperdere.
di Gigliola ALFARO