Mons. Alfano alla Veglia per la vita: “C’è tanto bene sommerso”

Il Servizio diocesano di pastorale familiare ha organizzato, sabato 31 gennaio, nella parrocchia dei Santi Prisco ed Agnello, a Sant’Agnello, un momento di preghiera e testimonianza sull’accoglienza della vita, in occasione della 37ª Giornata per la vita, che in Italia è stata celebrata domenica 1° febbraio sul tema Solidali per la vita”.
Il cuore della veglia, che è stata presieduta dal nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano, è stata la recita del Santo Rosario. I Misteri della Gioia sono accompagnati da brevi testimonianze (in allegato all’articolo le testimonianze integrali) sull’accoglienza della vita, sempre. Hanno fatto commuovere le storie di Arturo e Annalisa; di Nicola e Maria; di Rosalba e Beniamino, di Gennaro ed Elena e di Brigida.
 
“Siamo venuti qui stasera per trovare un po’ di gioia – ha affermato il nostro pastore -. Con questa veglia siamo entrati nella gioia della domenica, che non è la gioia nostra, legata al tempo o alle nostre vicende. No, noi cristiani ci prepariamo alla domenica. Entriamo nella domenica con stupore perché Dio compie meraviglie, non si è dimenticato di noi. Questa veglia ci ha aiutato ad aprire gli occhi, guardando a Gesù”. Quando preghiamo il Rosario, ha evidenziato l’arcivescovo, “contempliamo i misteri della sua vita: l’annunciazione, la visitazione, la nascita, la presentazione, lo smarrimento e ritrovamento nel tempio. Alcune tappe che ci lasciano senza parole, ma questa non è una storia del passato, è una storia che continua. Noi non ce ne accorgiamo normalmente, ma quando disponiamo il nostro cuore a ricevere questo racconto, rimaniamo senza parole, come stasera, perché il Signore dirada le nuvole, fa splendere il sole, fa operare meraviglie a noi povere creature, anche nelle nostre famiglie”. Ma, ha sottolineato il presule, “quanto bene passa per questa nostra storia che sembra a un occhio distratto grigia, piena di nuvole e di pioggia. Quanto bene passa: è la visita di Dio, è la Pasqua del Signore, è la forza che viene da Lui”.
 
Prendendo spunto dalle testimonianze, mons. Alfano ha evidenziato che “questi racconti ci consentono di continuare a contemplare l’opera di Dio in Gesù, ascoltando il suo Vangelo, che viene scritto in tante nostre famiglie, in ciascuna delle nostre case. Questa sera si è aperta una finestra e allora possiamo entrare nella gioia della domenica con la gratitudine dei figli, che sanno di essere amati, che sperimentano di non essere soli, che pregano Maria, che è immagine di questa Chiesa che è feconda di opere di bene, di gesti di solidarietà, di atteggiamenti coraggiosi nei confronti della vita, molto più di quello che possiamo immaginare. Noi non ci stanchiamo di guardare a Maria e di invocarla”. Così, ha concluso l’arcivescovo, “entriamo nella grande gioia della domenica, che vivremo domani nelle nostre comunità. Se guarderemo con occhi nuovi, che ci sono stati aperti dallo Spirito di Gesù, penseremo a tutto quel bene sommerso, che il Signore sta operando nelle nostre comunità che noi non conosciamo ma che c’è, e accoglieremo anche noi il comando che Gesù affida ai suoi discepoli: ‘Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo’: la lieta notizia a ogni creatura”.
 
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di Gigliola ALFARO