Mons. Alfano: “Essere fedeli alla verità, fedeli a Dio, perché vicini all’uomo”

Domenica 22 novembre – solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo – ci presenta un passo del Vangelo di Giovanni:

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».

 Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».

 Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Su questo passo del Vangelo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “Dunque, tu sei re? L’anno liturgico si conclude con questa impegnativa e umanamente imbarazzante domanda che Gesù si sente rivolgere da Pilato. Sono a confronto due concezioni diametralmente opposte: una umana, basata sulla logica del potere e sulla violenza – un re che ha schiavi, nemici, fa guerra -, l’altra, invece, è quella di Gesù, che, senza nessun esercito, ha solamente predicato e seminato del bene. Il suo regno non è di questo mondo, che non significa che non è un regno che non possa cambiare la storia e cambiare le vicende umane, ma è un regno che ci viene donato dall’Alto, che Dio mette nelle mani, nelle menti, nei cuori degli uomini e delle donne della terra attraverso la testimonianza unica di Gesù. Lui è re, perché, mettendosi dalla parte della verità di Dio che è verità di ogni uomo nessuno escluso, inaugura e compie il disegno di Dio che corrisponde alle attese dell’intera umanità. Lui è dalla verità, è per la verità, non una verità astratta, ideologica, imposta da alcuni, mentre altri ne pagano il prezzo. La verità che Gesù mostra è se stesso, è la sua disponibilità a stare sempre accanto all’uomo, anche quando quest’ultimo si mette contro di Lui. La verità che Gesù insegna è il suo amore per gli uomini. Entrare in questo regno per noi significa annunciare il Vangelo ed essere partecipi della realtà nuova che sta venendo fuori. Sì, dalla parte della verità, fedeli a Dio, perché vicini all’uomo. Solo così seguiremo Gesù e contribuiremo all’edificazione del mondo nuovo che Lui è venuto a portare sulla terra e che sta crescendo giorno dopo giorno”.

 

Cristo Re dell’Universo 22 novembre 2015

Mons. Alfano: “Essere fedeli alla verità, fedeli a dio, perché vicini all’uomo” Vangelo Gv 18, 33b-37Tu lo dici: io sono re.Dal vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giu­deo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno con­segnato a me. Che cosa hai fatto?».Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Venerdì 20 novembre 2015