Mons. Alfano: Muore il Giusto sulla Croce.

Dal vangelo secondo Luca

Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: A «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: X «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

Su questo passo del Vangelo, ci offre una riflessione, il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano:

Gesù sulla croce prega: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Quel Gesù che è stato accolto in modo trionfale a Gerusalemme come il Re, il Messia, l’inviato di Dio ora è condannato, insultato, è umiliato, è rifiutato, ma lui prega.

Così Egli regna, pregando e pregando per coloro che lo hanno ucciso agli occhi del popolo e della storia, rendendolo un uomo oramai inutile, fallito. No l’amore vince, egli perdona e chiede il perdono per i suoi uccisori; continuano a insultarlo i capi, i soldati anche i malfattori che sono accanto a lui condannati come lui e uno di essi per il solo contatto a condividere la stessa condanna si apre; si apre alla fiducia, alla speranza prega anche lui: Gesù ricordati di me! Che preghiera straordinaria, dopo aver redarguito il suo compagno di sventure  “noi subiamo la pena per le nostre azioni, lui non ha fatto niente di male” dinanzi a questa straordinaria testimonianza del Giusto Innocente, anche lui prega. Lui un malfattore, lui condannato senza nessun altra speranza. Ecco come Gesù viene a regnare: prega ricordati di me! Non ha speranza per il futuro gli basterà sapere che c’è chi lo ricorderà e nel suo regno lo porterà con sé nella mente, nella memoria, nel cuore e invece il trionfo di Gesù va bene oltre: “oggi stesso sarai con me” sì la vita vince sulla morte, l’amore sconfigge il male è la vittoria del bene è il Regno di Dio.

Quel Gesù che è stato accolto trionfalmente, ora sembra perdere tutto e invece la sua preghiera raggiunge il culmine quando rivolgendosi al Padre, con le poche forze che gli sono rimaste, affida se stesso: “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito” è la consegna della sua umanità e della nostra, è la consegna delle sue sofferenze e anche delle nostre, è il mondo che finalmente viene riconciliato con il Padre, proprio quando sembra essere sconfitta la via del bene. È la forza dell’amore e dinanzi a questo straordinario, incredibile evento, il centurione colui che rappresenta la forza, la violenza, la prepotenza riconosce che quest’uomo “era veramente giusto”. sì muore il Giusto sulla croce e la giustizia trionfa, quella che darà la possibilità a ogni creatura umana, se solo riconosce il suo peccato, di essere restituita alla vita per vivere da figli di Dio.

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