Il 19 gennaio è stata celebrata la festa di San Catello, il 14 febbraio è la festa di SantAntonino. I due patroni della nostra arcidiocesi. La festa di un patrono è unoccasione bella per la comunità che si ritrova a vivere questo appuntamento annuale, afferma il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano. Credo, però aggiunge il presule -, che possiamo e dobbiamo scendere più in profondità, come Chiesa locale.
Nel tempo, è linvito del nostro pastore, dobbiamo cogliere anche di più il messaggio di questi due uomini di Dio, che la storia e la tradizione ci fanno conoscere anche nella loro relazione reciproca: due fratelli, due amici. Per larcivescovo, è un messaggio grande per una Chiesa che oggi vuole essere significativa e una Chiesa che coltiva lumanità, che approfondisce le relazioni fraterne, che non annulla le differenze, ma non le contrappone, le mette in relazione le une con le altre. È una Chiesa capace di coltivare amicizie vere e sane, sapendo prendere sul serio tutto ciò che appartiene alla storia, alla cultura locale, alla tradizione, ma senza rimanerne bloccati. Una Chiesa che si apre.
Credo ribadisce mons. Alfano – che su questo possiamo e dobbiamo, nel tempo, non solo cogliere il messaggio dei nostri patroni e sentirlo, ma, superando anche lidea che uno sia il patrono di Castellammare, Catello, e laltro di Sorrento, Antonino, vedere in loro il segno di riferimento nella santità che Dio dà a questa Chiesa oggi tutta insieme. Una bella sfida per il futuro.
di Gigliola ALFARO