Mons. Alfano: “Ritrovare la via della giustizia e della pace”

 Domenica 6 dicembre – seconda Domenica di Avvento – presenta un passo del Vangelo di Luca:
 
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
 Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
 «Voce di uno che grida nel deserto:
 Preparate la via del Signore,
 raddrizzate i suoi sentieri!
 Ogni burrone sarà riempito,
 ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
 le vie tortuose diverranno diritte
 e quelle impervie, spianate.
 Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
 
Su questo passo del Vangelo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano:
“Ogni anno, in Avvento, siamo invitati ad ascoltare la voce di Giovanni Battista, profeta, testimone, precursore del Messia che grida, scuote le coscienze, attraversa i deserti delle nostre città e delle nostre anime. La voce di Giovanni Battista. In questa domenica che precede l’apertura della Porta Santa a Roma, nella basilica di San Pietro, per iniziare ufficialmente l’Anno giubilare, ascoltiamo Giovanni che grida. Lui ha gridato nel suo tempo, nella sua storia, quando i potenti pensavano di essere coloro che dipendevano le sorti, ha gridato contro la corruzione, contro l’ingiustizia, contro la cecità, contro lo sfruttamento, ha gridato nel deserto, ma è stato ascoltato da tanti. Ha gridato per scuotere, ma anche per indicare la via per andare incontro al Signore. Bisogna ritrovare la via, raddrizzare i sentieri; non basterà aprire simbolicamente la Porta che ci ricorda l’apertura del cuore di Dio che spalanca le sue braccia per accoglierci.
Questo è il tempo in cui ciascuno di noi, le nostre comunità, la Chiesa tutta, i popoli possono e devono ritrovare la via della giustizia e della pace. Non si va incontro al Signore da nemici o nell’indifferenza. Per entrare nella casa del Signore e lasciarsi accogliere da Lui è necessario guardarci in faccia, riconoscerci fratelli, sostenerci a vicenda, cambiare tutto ciò che nei nostri rapporti ci tiene lontani gli uni dagli altri. Prepariamoci a vivere così il Giubileo, andando incontro al Signore che viene e che contempleremo nel mistero della sua nascita come Figlio dell’uomo. Prepariamoci con attenzione per ogni persona, con premura verso chi è nella difficoltà e con senso autentico di giustizia e solidarietà verso chi da solo non ce l’ha fatta, ha sbagliato strada o si trova in una condizione estremamente pericolosa. Non siamo noi a salvare, ma noi siamo la voce della Parola che viene a illuminare il mondo e a portare la vita del Padre, dono per tutti i suoi figli”.
 
 

II Domenica di Avvento 06 dicembre 2015

Mons. Alfano: “Ritrovare la via della giustizia e della pace”Domenica 6 dicembre – seconda Domenica di Avvento – presenta un passo del Vangelo di Luca:Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Venerdì 4 dicembre 2015