Mons. Alfano: Viviamo e ascoltiamo il Vangelo per essere annunciatori dell'amore di Dio

Domenica 11 giugno ci presenta un passo del vangelo di Giovanni:
 
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: 
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
 
Su questo passo del Vangelo, ci offre una riflessione il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano:
La festa della Santissima Trinità ci riporta al cammino ordinario della fede della chiesa che viviamo nella liturgia dopo il grande tempo forte della Quaresima e della Pasqua. Riprendiamo il ritmo delle domeniche ordinarie dove facciamo esperienza della presenza continua del mistero di Dio nella nostra vita. La Trinità non è un mistero da spiegare e da comprendere secondo le nostre categorie logiche, è un´esperienza da vivere, è la presenza di Dio in mezzo a noi. Noi non conosciamo la trinità direttamente ma attraverso Gesù, il figlio. Come il vangelo di Giovanni ce lo presenta, il figlio amato dal Padre, il figlio inviato dal Padre a noi e noi facciamo esperienza di Dio cosí. Attraverso la sua parola noi facciamo esperienza, attraverso il dono della sua Pasqua, di morte e di resurrezione, attraverso la sua presenza nella nostra vita, attraverso il dono dello spirito. Si, questa vita Dio, questa comunione tra le persone divine, questa energia che entra dentro di noi e ci permette di vivere anche noi da figli. Così più che spiegare la trinità, noi possiamo vivere della trinità e testimoniare agli altri la presenza della comunione che è Dio nella nostra stessa esistenza. Ma come testimonieremo? Ce lo dice ancora il vangelo di Giovanni, attraverso la fede in Dio, fede che è apertura del cuore nella vita, fede che si fa servizio concreto ai fratelli. Saremo testimoni della comunione trinitaria, nella misura in cui in quanto credenti, vivremo la comunione tra fratelli. Non si può annunciare Dio che è amore tra il padre, il figlio e lo spirito senza farne esperienza concreta e senza condividere con ogni persona la gioia della gioia e la bellezza del vivere gli uni acconto agli altri, gli uni per gli altri. Viviamo del vangelo, ascoltiamo il vangelo, facciamo del vangelo la nostra vita. Saremo così gli annunciatori di Dio che è amore. 
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