Parrocchia San Giovanni Battista, Gragnano

#PassoDopoPasso la Parrocchia di San Giovanni Battista in Gragnano racconta….

La festa di Cristo Re, annuncio dell’alba di un nuovo anno liturgico, apre le porte al tempo di Avvento. Un tempo di attesa, un tempo che viene da Dio: Colui che è senza Tempo entra nel tempo degli uomini, irrompe nella storia facendosi storia assumendo le sembianze di un bambino. Sì, un Re che entra nel mondo e lo fa prendendo le sembianze dei più piccoli tra i piccoli, dei più indifesi, di coloro che non hanno nulla e che hanno bisogno di tutto. È questo il paradosso del Natale che sconvolge e stravolge la consuetudine degli schemi.

Mentre andiamo incontro al “nuovo” che viene, vogliamo anche volgere lo sguardo al cammino percorso nell’anno che ci lasciamo alle spalle. Un anno che ha messo a nudo le nostre fragilità e ci ha fatto riscoprire uomini e donne mortali. Ci siamo ritrovati a vivere un momento abbastanza raro nella sua unicità storica: il coronavirus, un virus di circa 150 nanometri, 600 volte più piccolo del diametro di un capello umano, ha messo in ginocchio tutta l’umanità del terzo millennio.

Un anno, questo, certamente difficile, che ci ha visto continuamente programmare e ri-programmare, un anno che ha messo a dura prova la nostra plasticità e ha provocato continuamente il nostro dinamismo, costretti di volta in volta ad aggiustare il tiro. E allora ci è venuta voglia di guardare dentro questo 2020, di guardare il cammino che la Parrocchia di San Giovanni Battista ha percorso. E lo stupore e la meraviglia immediatamente hanno preso il sopravvento. Ci siamo resi conto che da una situazione di disagio e di difficoltà sono nati tanti semi di grazia e di bellezza.

Dopo l’estate dove il sagrato è stato il protagonista delle celebrazioni all’aperto e di diversi incontri organizzati per i più piccoli, tutte le attività sono riprese sfruttando spazi nuovi e logiche diverse.

Costantemente attenti alle norme di prevenzione e di protezione individuale, il Centro Pastorale San Michele è diventato il fulcro della vita della comunità parrocchiale del Rosario: gli ampi locali e le sale comodamente attrezzate danno spazio agli incontri di formazione per le catechiste, per gli educatori di giovani, giovanissimi e ACR e per i capi Scouts. Parallelamente, un percorso giovani è stato ideato dai sacerdoti dell’Unità Pastorale di Gragnano ogni secondo venerdì del mese per stimolare e provocare i ragazzi dai 19 ai 35 anni a crescere nella Fede.

Totalmente rimodulata la catechesi per i più piccoli: i bambini del primo e secondo anno si ritrovano in Chiesa il sabato mattina, ad orari sfalsati, e ripercorrono settimana dopo settimana le principali tappe della celebrazione eucaristica. Il sabato pomeriggio invece, al suono delle campane delle 16.30, si ritrovano riuniti in Chiesa i bambini del terzo anno di catechesi che, insieme ai piccoli che nel 2020 non hanno potuto accostarsi al sacramento della comunione, vivono una Messa interamente dedicata a loro. Dedicata a loro ma dedicata anche ai loro genitori. Assimilare la Fede negli anni di crescita attraverso l’esempio delle persone più amate. Proprio per questo motivo si è pensato ad un cammino che unisce genitori e figli, in un clima comune di amore per Gesù nell’intento di realizzare quella “Chiesa domestica” di cui si legge nella lettera alle famiglie di San Giovanni Paolo II.

Il giovedì sera la comunità parrocchiale si ritrova per un momento di Adorazione eucaristica: ciascuno si mette in ascolto e si lascia trovare da Gesù volgendo lo sguardo verso il Santo altare. Un momento molto suggestivo scaldato da canti e dalle riflessioni che don Aniello e don Salvatore di volta in volta tracciano sulle orme del Libro dell’Apocalisse.

Diverse sono poi le occasioni per partecipare all’eucarestia domenicale. Accanto alle già consolidate celebrazioni delle 7.30, 10.30 e 19.00, per dare la possibilità a tutti di prendere parte alla Santa Messa con le dovute precauzioni, è stata introdotta una celebrazione alle ore 12 dedicata esclusivamente ai ragazzi: giovani, giovanissimi, ACR e Scout si ritrovano insieme, investiti anche della responsabilità di animare e preparare la celebrazione.

In questo tempo faticoso, inoltre, non sono mai venuti a mancare i tanti gesti di aiuto e di sostegno verso le persone in difficoltà. Nascosta e celata sotto ogni forma, la solidarietà ha raggiunto la sua massima espressione domenica 15 novembre dove, in occasione della IV Giornata Mondiale dei Poveri, sono state raccolte coperte e bottigline di acqua, donate poi ai fratelli della Comunità di Sant’Egidio.

Da collante e nel silenzio delle quinte opera il mondo social che, grazie agli animatori della comunicazione e della cultura, con slancio innovativo e creativo documentano la vita parrocchiale anche con l’intento di suscitare vocazioni nei cuori di periferia. Individuando nuovi percorsi atti a rendere significativa la “presenza viva” della Chiesa, gli animatori della comunicazione operano sulla scia delle parole del Santo Padre Giovanni Paolo II che, rivolgendosi agli operatori pastorali, già nel 2020 affermava che «… servono operai che, con il genio della fede, sappiano farsi interpreti delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di smarrimento, ma come prezioso tempo per lo sviluppo della comunicazione tra le persone e i popoli»

In quest’ultima settimana le ulteriori restrizioni atte ad arginare il dilagare della pandemia hanno costretto a riprogrammare nuovamente tutte le attività. Superato l’ impasse iniziale suscitato anche dalla paura e dal disorientamento di quanto ora sta accadendo molto più vicino a noi di prima, i sacerdoti, in concerto con il Consiglio Pastorale, hanno rimodulato tutti gli incontri adeguandoli alle problematiche in atto. Tutto perché animati dal desiderio che questo non sia un tempo vuoto ma un tempo pieno, per dirla con le parole del teologo e pastore luterano Dietrich Bonhoeffer, dove l’impegno profuso da ciascuno contribuisce a permeare la chiesa di quell’Amoris Laetitia, cioè di quella gioia dell’amore che trova la sua fonte nell’amore che è Dio stesso.

di Ilaria Verderame