Pellegrinaggio a Lourdes: 1° giorno

Il commento al Vangelo dell’arcivescovo durante le Lodi

“Viviamo una domenica senza Eucaristia. Chi ha potuto è andato ieri a messa. Oggi non potendo celebrarla, come faremo invece nei prossimi giorni a Lourdes, ascoltiamo ancora Gesù che con la Sua Parola ci nutre”. Lo ha detto, ieri mattina, domenica 12 ottobre, mons. Francesco Alfano, nelle Lodi celebrate sul treno che sta portando a Lourdes oltre 650 pellegrini della nostra diocesi. “Gesù –ha proseguito il nostro arcivescovo – ci invita al banchetto che Dio stesso prepara per i Suoi figli, per noi, per l’umanità intera di tutti i tempi, con vini squisiti e cibi abbondanti per tutti. Solo Dio può preparare una festa così. Ci invita tutti a partecipare. Durante il viaggio della nostra vita, noi ci prepariamo alla festa. Ecco perché nessuna domenica può passare senza l’Eucaristia”. Insomma, “ci alleniamo, ci prepariamo, è un piccolo assaggio della grande festa che prepara per noi. E per questo ha mandato Gesù, il Suo Figlio, che conosce il pensiero del Padre, sa che davvero Dio vuole la nostra felicità, una felicità così grande che non duri un giorno, una settimana o poco più e nemmeno una vita intera: troppo poco, piuttosto l’eternità”. È quello che “Bernardette si sentirà dire dalla Vergine che non conosceva ancora, dalla Signora, come lei la chiamava che non le promette la felicità su questa terra, non perché il Signore non ci vuole felici da ora, ma perché questa è una felicità limitata: Lui ci vuole felici per sempre. Sperimenteremo in questi giorni che si può essere felici nella misura in cui ci apriamo a Dio e accogliamo i nostri fratelli, perché non saremo mai felici da soli”. Ritornando alla parabola, l’arcivescovo fa notare che una volta entrati al banchetto occorre indossare il vestito della festa, che “non costa molto, è possibile a tutti indossarlo, basta guardarci negli occhi con sincerità e presentarci agli altri come fratelli. È l’unica condizione: nessuna presunzione, nessuno egoismo, cercheremo anche in questi giorni di pellegrinaggio di donare un sorriso, tendiamo una mano, andiamo accanto a chi ha bisogno, prestiamo attenzione, ascoltiamoci a vicenda”. Dunque, ha concluso il presule, “questo è il vestito dell’amore fraterno con il quale ci prepariamo alla grande festa che in questi giorni assaporeremo ancora di più”.

 

Il commento alla seconda lettura dell’arcivescovo durante i Vespri

“Attraverso la Liturgia delle Ore oggi abbiamo cercato di celebrare la nostra fede. Infatti, non c’erano le condizioni fisiche, materiali e anche un po’ spirituali per celebrare la messa sul treno”. Lo ha spiegato ieri sera, domenica 12 ottobre, mons. Francesco Alfano, introducendo la sua riflessione durante i Vespri, celebrati sul treno che sta conducendo 650 pellegrini della nostra diocesi a Lourdes. “La testimonianza dell’apostolo Paolo è straordinaria: quello che ci dice è incredibile – ha evidenziato l’arcivescovo, commentando la seconda lettura di oggi -. Dopo l’incontro con Gesù, non è diventato un fanatico, ma un discepolo innamorato del Signore, qualunque cosa gli capiti. Le situazioni possono intaccare la nostra vita, ma non possono minimamente indebolire o distruggere il rapporto con Gesù. Lui è il centro della nostra vita”. Il presule ha invitato a pensare a Bernardette: “Ha fatto questa esperienza di incontro con il Signore attraverso le apparizioni di questa Signora straordinaria che l’ha aiutata a seguire, amare Gesù e a vivere solo per Lui, anche accettando le incomprensioni e le sofferenze. Questa è la vera gioia, che esige però un cambiamento, una conversione che non si può fare una volta all’anno o ogni tanto. È continua”. Ancora un richiamo all’Apostolo delle genti: “Paolo arriva a dire: da quando ho incontrato Gesù io posso tutto in Lui perché appartengo a Lui. Noi lo chiediamo al Signore per noi in questi giorni straordinari di grazia che ci prepariamo a vivere vogliamo incontrare Gesù insieme con Maria e in compagnia dei santi grandi e piccoli, soprattutto la piccola e grande Bernardette. Sì, vogliamo incontrare Gesù, che già conosciamo, ma portiamo con noi dei pesi e vogliamo che anche gli altri che si sono affidati a noi possano fare questa esperienza a Lourdes, ma anche a casa nostra, nelle nostre parrocchie, nei nostri caseggiati, nelle nostre città”. Infatti, ha osservato mons. Alfano, “c’è bisogno di questa gioia vera nel nostro mondo. Per questo oggi noi ascoltiamo Lui, adoriamo Lui e invochiamo Lui perché senza di Lui non possiamo far nulla”.