Pillole di Vangelo con il nostro arcivescovo: domenica 25 gennaio 2015

Domenica 25 gennaio, III Domenica del Tempo Ordinario, ci presenta un passo del Vangelo di Marco:
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
 
Su questo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “Il ministero di Gesù, nella sua terra, la Galilea, è stato caratterizzato da un annuncio continuo della vicinanza del Regno di Dio e da un appello alla conversione, al cambiamento di vita, di stile, di mentalità, di comportamento, nella consapevolezza che, con la Sua presenza, Dio si fa vicino agli uomini. Così Gesù si è presentato alle folle e a singole persone. Gesù ha trovato quelli che diventeranno i suoi discepoli nella vita ordinaria, i primi erano pescatori: erano sulla riva del lago, a fare il lavoro di ogni giorno. Gesù ha chiesto loro di seguirLo fidandosi di Lui, di condividere tutto con Lui. Ecco dove nasce la fede: dall’incontro di Gesù con noi. È Lui che ci viene incontro, che ci cerca, ci chiama. Cosa comporterà per noi essere cristiani, se non considerare Gesù il centro della vita? Così è stato per i discepoli, che non sono diventati fanatici o fondamentalisti, ma amici. Seguendo Gesù, hanno imparato a pensare come Lui, ad agire, a capire come Lui. La fede è un cammino che dura tutta la nostra vita. La nostra fede, allora, non è qualcosa che è nella nostra mente o l’emozione di qualche momento. È un seguire Gesù giorno dopo giorno, a partire dal Vangelo e nella possibilità concreta di andare incontro agli altri mai da soli, ma con Lui. Domandiamoci: cosa farebbe Gesù al posto mio? Cosa direbbe Gesù al posto mio? Cosa mi chiede Gesù in questo momento? Non è un peso gravoso. È la gioia di stare con Lui e di rendere felici gli altri”.
 
 
 
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